Azioni per contrastare il cambiamento climatico: i piani vanno piano
Cronache della ricerca #287
Finora non si è fatto abbastanza per contenere il riscaldamento globale. Secondo l’ultimo report UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climatic Change), i piani nazionali di azione per il clima restano insufficienti per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius e raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Il rapporto stima per fine secolo un innalzamento della temperatura compreso tra 2,1°C e 2,8°C. Si tratta solo del più recente di una serie di report pubblicati negli ultimi mesi, che fotografano un generale rallentamento sia sul fronte dei piani nazionali per l’energia e il clima europei sia per quelli per l’adattamento climatico dei paesi in via di sviluppo. La Corte dei conti europea riferendosi agli obiettivi climatici ed energetici fissati per il 2030 parla di “poche indicazioni sul fatto che le azioni per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici del 2030 saranno sufficienti”. Inoltre, evidenzia come gli obiettivi fissati per il 2020 siano stati raggiunti anche grazie a eventi esterni come la crisi economica del 2009 e la pandemia del 2020. Ne scrive per noi Riccardo Lo Bue.
📖È da poco disponibile negli store online l’e-book di Pietro Greco Per una società della conoscenza. Pietro Greco ha scritto per Scienza in rete oltre 350 articoli. Dopo la sua scomparsa a dicembre 2020, su idea di Luca Carra ed Eva Benelli, Zadig ha deciso di raccoglierne alcuni in un libro. Il lungo processo di selezione e confronto ha portato a circa 240 articoli. Pieni di dati, riflessioni, informazioni.
I temi toccati sono innumerevoli: per agevolarne la lettura sono stati suddivisi tra ambiente, fisica, ricerca scientifica, scienza e società, storia della scienza e biografie di grandi personaggi. Gli argomenti trattati sono trasversali non solo a tutta la scienza, ma anche al resto del sapere. Non a caso Pietro Greco è stato uno dei giornalisti scientifici che ha contribuito di più alla promozione del concetto di “società della conoscenza”. Il libro, in formato elettronico, si può acquistare sulle principali piattaforme online al costo di 9,99 €.
Jacopo Mengarelli, tra i curatori del volume, lo presenta su Scienza in rete.
💊La commissione tecnico scientifica dell’AIFA si è espressa sulla gratuità della pillola anticoncezionale. Dopo sei mesi impiegati per confermare quello che già si sapeva, e cioè che offrire la pillola anticoncezionale in forma gratuita a tutte le donne è possibile e auspicabile, la Commissione tecnico scientifica dell’AIFA (Agenzia Italiana del farmaco), si è espressa: l’eventuale scelta della gratuità, ha affermato, non può che essere di natura economica e politica, perché non esistono motivi tecnici o scientifici che lo impediscano. Nel frattempo, non si sa se le gratuità degli anticoncezionali arriverà davvero, né quando. Perché quello che si è perso per strada è una politica capace di supportare una sessualità libera e serena, che si possa coniugare con una genitorialità altrettanto felice e responsabile.
Ne scrivono Eva Benelli e Maurizio Bonati, che tra l'altro sottolineano come l’Italia sia uno degli ultimi Stati membri nell’Unione europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria nelle scuole. E questo a dispetto delle tante proposte di legge che ci hanno provato, la più antica delle quali è del 1975.
☄️Trasformarsi in cacciatori di meteoriti: oggi è possibile. Da qualche anno in Italia è possibile, grazie a progetti di citizen science, entrare in contatto diretto con un corpo extraterrestre, non solo attraverso la sua osservazione, ma andando a cercarlo in prima persona nella zona di caduta. Come? Grazie al progetto di ricerca PRISMA - Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera, coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. Nato nel 2015, il progetto mira a creare una rete italiana di telecamere per monitorare meteore brillanti e meteoriti al fine di determinare le orbite, le zone di caduta e studiare la loro composizione. Informare riguardo questi frammenti rimasti immutati per miliardi di anni risulta di fondamentale importanza, sia per lo studio della nascita ed evoluzione del nostro Sistema Solare che per il futuro dell’umanità.
Scopri come partecipare al progetto nell'articolo di Giorgia Mocilnik.
🌳Il 9 novembre il ConsiglioEuropeo ha approvato la Nature Restoration Law, la legge per il ripristino degli ecosistemi. Una vittoria auspicata, che però lascia l’amaro in bocca: il regolamento approvato esce da più di un anno di trattative che lo hanno fortemente indebolito nella sostanza. Il rischio è che gli obiettivi perdano così concretezza nell’attuazione. Basti pensare che il Ppe, partito del centro-destra europeo, che ha fortemente osteggiato la legge presentando più di duemila emendamenti alla prima proposta, si reputa molto soddisfatto dei risultati della negoziazione. Il rischio è che la legge mantenga la forma e gli ottimi propositi di ripristino di habitat degradati, ma sia indebolita e non riesca a portare a casa risultati concreti. La Nature Restoration Law è importante perché consente di superare le vistose lacune attuative delle strategie per la biodiversità: senza obiettivi e obblighi da raggiungere e dimostrare, gli impegni per la natura rischiano di essere solo buoni propositi. Ne scrive Laura Scillitani.
Per tutelare gli animali impiegati a fini scientifici – quelli coinvolti, cioè, nelle sperimentazioni – l’Unione europea segue una direttiva specifica, tra le più avanzate al mondo. Si tratta della Direttiva 2010/63/EU che, conciliando le necessità della ricerca con il benessere degli animali, definisce i requisiti minimi per il loro impiego, ma anche la cura e la stabulazione. Attualmente, l’Italia è soggetta a una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea per lo scorretto recepimento della Direttiva 2010/63/EU per la tutela degli animali impiegati a fini scientifici. Quali sono i principali punti contestati, e a che punto è la procedura d’infrazione? Research4life ha raccolto gli elementi principali per dare un quadro sintetico della situazione.
🗓️Appuntamenti
Giovedì 23 novembre, dalle 9:30 alle 17:30, nell’Aula magna Università degli Studi di Milano, si terrà il Convegno “La transizione ecologica: l’Italia verso il 2030. Scelte urgenti per un domani vicino, tra sostenibilità e responsabilità”. Interventi di Enrico Giovannini, Ermete Realacci, Leonardo Salvemini. Si segnala nel pomeriggio la discussione su “L’importanza della comunicazione tra fake news e disinformazione”, con Luca Carra, Giorgio Vacchiano e Stefano Caserini. Iscrizione obbligatoria e programma completo qui.
🗓️ Venerdì 24 novembre, dalle ore 16, presso il Palazzo Sistema (Sala Benaco), via Pola 12, Milano, si terrà l’evento finale aperto al pubblico della Conferenza annuale della Società italiana per le scienze del clima (SISC) su “Adattamento ai cambiamenti climatici: confronto tra scienze e pratica nel contesto italiano”. Interverranno Paola Mercogliano (CMCC), Mario Losasso (Università Federico II), Carlo Calfapietra (CNR), Emanuela Piervitali (Ispra), Ilaria Giuliani (Comune di Milano), Fabrizio Piccarolo (Fondazione Lombardia per l’Ambiente). Modera Luca Carra. L’evento giunge a conclusione della Conferenza annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC) sui temi dell’impatto e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. La conferenza è mirata quest’anno al confronto fra scienziati, economisti e decisori positivi sulle tematiche relative all’adattamento, la gestione del rischio e la costruzione di una società resiliente. Programma e iscrizioni qui.
🗓️ Lunedì 27 novembre dalle 17:00 alle 19:00 l’AIE, Associazione Italiana di Epidemiologia, propone il webinar “Mitigazione e adattamento climatico una grande sfida per la sanità”. In vista della COP 28, la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, discuteranno delle relazioni tra sanità e cambiamento climatico Carla Ancona, Paola Michelozzi, Francesca De’ Donato, Francesco Barone Adesi, Michele Carugno, Maria Grazia Petronio, Luca Boniardi, Anna Gerometta, Lorenzo Richiardi. Modera Luca Carra. Qui ci si può iscrivere.
🗓️ Martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 novembre, a Trieste, nell’ambito del Convegno nazionale di comunicazione della scienza (28/11-1/12) si segnalano:
“Il pianeta del futuro: comunicare i cambiamenti climatici e la biodiversità” (martedì 28, ore 14:30-15:30) con Alfonso Lucifredi, Anna Pirani, Danilo Porro, modera Marina Menga;
“Climate Media Center Italia: consigli sulla comunicazione del clima” (martedì 28, ore 15:30-15:45) con Luca Carra;
“Il dialogo possibile fra policymakers, ricercatori e comunicatori” (martedì 28, ore 17:15-18:15) con Luca Carra, Giacomo Grassi, Mariachiara Tallacchini, modera Leonardo Alfonsi;
“Giornalisti scientifici in laboratorio: che cosa occorre perché possa funzionare? ” (mercoledì 29, ore 16:45-17:30) con Domenica Bueti, Valeria delle Cave, Fabio Turone, modera Enrico Costa;
“Comunicare l’emergenza: le lezioni della pandemia servono per il clima?” (mercoledì 29, ore 17:45-18:30) con Jacopo Pasotti, Roberta Villa, modera Ruggero Rollini;
“20 anni di scienza e società” (giovedì 30, ore 14:15-15:15) con Giuseppe Pellegrini, Andrea Rubin, Barbara Saracino, modera Massimiano Bucchi.
Qui il programma completo del convegno.
Rischia di uscire dalla luce dei riflettori, a causa delle molte drammatiche notizie degli ultimi tempi, il problema della transizione ecologica. Come sta andando? Male. Non si può negare un forte ritardo, come mostra anche il report del UNFCCC di cui parliamo in questo numero. Noi continuiamo a mantenere alta l’attenzione sulla crisi climatica, che provoca un aumento delle ingiustizie e della instabilità nel mondo, e sulla necessità di accelerare la transizione. Per questo serve un’informazione competente e libera, e sono importanti anche la tua collaborazione e il tuo supporto.
Partecipa alle nostre iniziative e contribuisci oggi stesso alla nostra attività con una libera donazione. Grazie per la tua attenzione!
Premesso che il riscaldamento globale è una balla, basta sentire il fisico Zichichi per averne contezza (ma anche Rubbia o Franco Prodi), resta che per attenuare il processo bisogna convincere la Cina, che usa centrali a carbone come se fosse ancora nell'Ottocento. Bisogna poi, ma nessuno di voi lo dice, piantare alberi, soprattutto le specie che assorbono molta CO2. Bisogna arrestare gli incendiari che stanno devastando il mondo con la loro azione vergognosa e, spesso, "opportuna".
Dobbiamo incriminare chi commette ecicidio.