Covid: meno chiacchiere e più sanità pubblica basata sulle evidenze
Cronache della ricerca #280
“Un Covid-19 imbarazzante”: potrebbe essere il titolo di una novella di Calvino o di una filastrocca di Rodari, ma è quanto stiamo osservando in questi giorni. L’aumento di frequenza di infezioni da SARS-CoV-2 in diverse aree del mondo, inclusa l’Italia, ha costretto la stampa corrente e i media in generale a occuparsene di nuovo. Però spesso se ne parla con una sorta di imbarazzo e solo per dovere di cronaca, e se si passa a discutere di eventuali contromisure l’imbarazzo è ancora più evidente. Perché? Stefania Salmaso, che ne scrive questa settimana, sottolinea come uno degli aspetti peggiori della comunicazione in corso di pandemia è stato il ricorso a “opinionisti”, tra i quali molti anche qualificati nel settore clinico della cura del malato, ma non necessariamente dotati di esperienza e strumenti di sanità pubblica. Le opinioni sono facilmente strumentalizzabili e la polarizzazione delle posizioni è stata spesso associata a ideologie, politiche e no. Quasi mai c’è stata una spiegazione del processo decisionale e dei criteri che lo avevano guidato, dei motivi della scelta tra diverse alternative, per cui ai più è sembrato che un'opinione valesse quanto un’altra. Quando non si sa bene in base a quali argomenti e dati vengono prese decisioni, allora è evidente che lo spazio per le “opinioni” diventa predominante e la discussione si sposta su piani diversi da quello dell’approccio razionale.
🔬Buon compleanno IIT! Compie 20 anni l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, ormai diffuso con le sue outstation in varie parti di Italia. I festeggiamenti sono avvenuti nei giorni scorsi nella sede centrale alla presenza del suo direttore scientifico Giorgio Metta… e del nuovo robot dell’istituto, ErgoCub. Non potevano mancare molti di coloro che hanno reso possibile la sua nascita. In particolare l’allora ministra del MIUR Letizia Moratti, il primo presidente IIT e allora ragioniere dello Stato Roberto Grilli, che insieme al ministro dell’economia Giulio Tremonti hanno dato vita, dopo un anno di studi e consultazioni internazionali, a un centro molto diverso dall’accademia di allora: indipendente, meritocratico nell’arruolamento (niente concorsi, ma bandi e selezioni da parte di commissioni di scienziati esterni), posti di lavoro con scadenze ogni tre anni con valutazione internazionale, stipendi adeguati secondo una libera contrattazione, amministrazione ridotta all’osso per lasciare tutto il resto alla ricerca. Come ha spiegato Moratti, visto lo stato dell’università e dei centri di ricerca di allora, si è pensato di introdurre “una leva esterna" per spingere anche il resto del sistema a cambiare. Cosa che ha creato resistenze e campagne contro l’Istituto. Ma, anche grazie alla guida di Roberto Cingolani, l’impresa ha tenuto, e da un edificio dell’Agenzia delle entrate a Morego, in quel di Genova, è nata la realtà di oggi: oltre 2.000 persone, più della metà proveniente da oltre 60 paesi nel mondo, età media poco più di 30 anni. L’attività di ricerca, focalizzata su robotica, IA, nuovi materiali e tecnologie per la vita, ha prodotto 18.000 pubblicazioni scientifiche, 1.294 titoli di brevetti attivi e 33 startup. L’Istituto ha partecipato a un migliaio fra progetti internazionali e nazionali. I suoi ricercatori hanno vinto un totale di 61 finanziamenti per la ricerca di frontiera da parte dell’European Research Council (ERC), posizionandosi tra i primi in Italia. Dei due miliardi di euro erogati in questi vent’anni dallo Stato all’IIT, oltre mezzo miliardo è stato guadagnato con bandi, brevetti e trasferimenti tecnologici verso l’industria. All’incontro hanno quindi preso la parola la presidente di ERC Maria Leptin, la direttrice generale del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) Edith Heard, il Premio Nobel per la Chimica Martin Chalfie ed infine Tomaso Poggio, del Center for Brains, Minds and Machines del MIT di Boston, USA, con una bella lecture sull’intelligenza. Hanno scelto di riunirsi all’IIT gli ERC grantees dell’Associazione europea AERG, che il giorno successivo hanno discusso di valutazione della ricerca e di eccellenza. Sul giornale online di IIT si possono trovare vari articoli su questa festa della ricerca italiana.
Sono in aumento le controversie e le azioni giudiziarie riguardanti il cambiamento climatico o volte a ottenere un risarcimento dei danni dovuti a determinati eventi atmosferici nei confronti di soggetti ritenuti responsabili. Da alcuni anni si è sviluppato un settore scientifico, la attribution science, che si propone di ricercare e quantificare il nesso causale tra cambiamento climatico e uno specifico evento meteorologico estremo e di individuare i responsabili, utilizzando parametri matematici e statistici ed elaborando sempre più raffinati modelli con computer sempre più potenti. Le azioni volte a ottenere un risarcimento dei danni provocati dal cambiamento climatico non sarebbero possibili senza il contributo offerto dalle scienze del clima e senza lo sviluppo di questa disciplina. Ne ha scritto per noi Stefano Nespor.
🌳Gli ultimi accordi internazionali hanno posto un nuovo obiettivo da raggiungere entro il 2030: proteggere almeno il 30% della superficie terrestre e marina. Proteggere aree di mare e di terra serve innanzitutto a nostro vantaggio. La biodiversità infatti porta una serie di servizi ecosistemici indispensabili per l'umanità: produzione di nutrienti, purificazione dell'acqua, disponibilità di risorse naturali di vario tipo e tanto altro. Quindi, la presenza di qualche restrizione in parchi e aree protette non deve spaventare o sembrare senza senso, bensì è da accogliere e rispettare. Tra mondo, Europa e Italia esistono diversi tipi di classificazione di protezione. In questo articolo Jacopo Mengarelli passa in rassegna i principali strumenti di protezione della natura, sottolineando il ruolo cruciale delle aree marine protette, spesso percepite o comunicate come limitazioni inutili, ma che in realtà rappresentano un'opportunità di attivare un turismo meno sfrenato e più equilibrato.
Research4life ha iniziato da qualche tempo a raccontare il ruolo e i componenti dell’Organismo Preposto al Benessere Animale (OPBA), che assicura il benessere degli animali usati a fini scientifici e ha il compito di esaminare i progetti di ricerca che ne prevedono l’impiego. Ma in che modo avviene quest’ultimo passaggio? E, più in generale, quali sono i passaggi, le procedure e i tempi necessari affinché un progetto che prevede l’impiego di animali sia approvato e possa essere messo in atto? In questa intervista, i rappresentanti della Società Italiana di Farmacologia, soggetto aderente a Research4Life, rispondono a queste domande.
Segnalazioni e appuntamenti
🗓️Oggi 28 settembre diretta streaming su Scienza in rete degli eventi in programma al Museo di Storia naturale di Milano in occasione della Green Week, e sponsorizzati da Zadig, per rilanciare ecologia e verde urbano come strumenti per il benessere e la resilienza della città. Segui la diretta sul canale YouTube di Scienza in rete.
🗓️Venerdì 29 settembre dalle 18 alle 23.30 in occasione della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano organizza una serata tra laboratori, visite guidate, musica, performance e incontri con le persone che ogni giorno si occupano di ricerca, scienza e società. In particolare alle ore 19 in Sala Colonne Luca Carra discuterà con Roberto Vacchiano, di Unimi, di boschi, della loro capacità di rinascere e di come possiamo prenderci cura di loro.
🗓️Sabato 30 settembre alle ore 11 a Ferrara presso l’ex Teatro Verdi al Festival di Internazionale Eva Benelli modera l’incontro Cura con Maria Guevara, coordinatrice medica internazionale di Medici Senza Frontiere e Giuseppe Ippolito, epidemiologo. Si parlerà di diritto alla salute, dove non è garantito, come in molti paesi colpiti da guerra e povertà, o dove la copertura sanitaria resta estremamente limitata e aggravata da una pandemia, come quella del Covid-19, che altro non ha fatto che ampliare le disuguaglianze.
🗓️Da sabato 30 settembre a lunedì 30 ottobre a Venezia la Fondazione Giancarlo Ligabue e il Museo di Storia Naturale di Venezia, in occasione dei 50 anni di cultura Ligabue e dei 100 anni del Museo, hanno organizzato il ciclo Uomo e Terra al Museo, nove incontri su alcuni dei temi più attuali di medicina, antropologia, meteorologia paleontologia, collezionismo scientifico, etnografia, e molto altro. Si inizia il 30 settembre con Ilaria Capua e si termina il 30 ottobre con Mario Tozzi.
🗓️Il 5 ottobre 2023 a Novara si tiene il convegno Dati sanitari e ricerca biomedica: opportunità e sfide presso l’auditorium del Campus Perrone UPO (Università del Piemonte Orientale), via Perrone 18, Novara. Durante il convegno verranno affrontati gli aspetti etici, giuridici, scientifici e sociali legati all’utilizzo dei dati sanitari in ambito biomedico, passando in rassegna opportunità e sfide, in un’ottica di confronto interdisciplinare. Qui maggiori info, il programma e il modulo per registrarsi.
🗓️ Sabato 7 e domenica 8 ottobre al Castello sforzesco di Milano si tiene il Wired Next Fest. L’edizione 2023 vuole celebrare il rapporto tra i territori e l’innovazione, raccontare cioè la capacità del nostro paese di coniugare creatività e cultura, cambiamento e tradizione. In particolare domenica 8 ottobre alle 10.50 Eva Benelli parteciperà con Maurizio Bonati e i Papà per Scelta al talk Ultime notizie dalla famiglia.
Ho voluto ricordare il compleanno dell’Istituto Italiano di Tecnologia, fra i protagonisti della ricerca italiana negli ultimi vent’anni. E lo stesso faremo a breve con il CNR, che compie cent’anni, e con cui abbiamo organizzato un bellissimo incontro il prossimo 6 novembre. Ne parleremo nei prossimi numeri della Newsletter. E ricordati. Per fare sempre meglio il nostro lavoro abbiamo bisogno della tua partecipazione, dei tuoi consigli e se puoi anche di un aiuto concreto. Scrivici a info@scienzainrete.it, e contribuisci con una libera donazione. Grazie per la tua attenzione!
Quello che la bravissima dott.ssa Salmaso non ci ricorda è che lei è stata l'ultima direttrice del CNESPS (Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza), un organismo di ricerca e coordinamento nell'ambito dell'I.S.S., nato da un'esperienza della fine degli anni '70 e chiuso dalla stessa persona che ieri era commissario straordinario dell'I.S.S. e oggi ne è presidente. Più di duemila operatori sanitari firmarono un appello affinché non venisse chiuso. Aveva tutti i requisiti e rispondeva agli auspici dell'articolo. Ma nulla, e a posteriori nulla sembra per caso. Oggi sembra che quasi si preferiscano improvvisazione, provvedimenti caotici, inutili o controproducenti, su consulenza di comitati tecnico a-scientifici a un approccio serio, professionale, programmato, coordinato, sistematico. E' inevitabile che in questi interstizi si insinuino facilmente gli investitori in farmaci più o meno improvvisati, i quali diventano l'unico soggetto a fare davvero la politica sanitaria del Paese. Ovviamente non negli interessi del Paese. Ma questo è possibile soltanto se e quando venga permesso, anche con connivenze e silenzi, da ricercatori, medici e cittadini informati, cioè da noi.