CPR: diritti violati e condizioni di vita inumane nel report dell'organizzazione Naga
Cronache della ricerca #285
Una realtà gravemente mortificante e nociva per la salute fisica e psichica delle persone, caratterizzata da una sistematica violazione dei diritti umani più basilari, insediata a venti minuti di autobus dal duomo di Milano. Questo emerge dal report sul CPR di Milano del Naga, un’organizzazione di volontariato laica e indipendente che dal 1987 fornisce assistenza gratuita ai cittadini stranieri, rom e sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura. Le violazioni dei diritti che vi sono documentate non sono episodi casuali e non sono limitate a Milano, ma si verificano in tutti i CPR d’Italia, come ha potuto osservare chi vi ha un accesso facilitato, come lo stesso Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. C’è da essere sempre più preoccupati, se pensiamo che il limite di trattenimento nei CPR è stato recentemente innalzato a 18 mesi (il massimo consentito dalle norme europee) e che il governo ha proposto proprio in questi giorni la delocalizzazione della detenzione dei migranti, con la preannunciata costruzione di centri di permanenza per il rimpatrio in paesi stranieri, lontani dallo sguardo (già miope) delle Prefetture italiane. Ne scrive Simonetta Pagliani.
Negli ultimi anni si è assistito a un crescente consumo di pornografia online e alla diminuzione dell’età dei suoi consumatori. Il tema è ormai oggetto di cronaca, oltreché di storici tabù e opinioni che contrastano con la complessità del fenomeno e dei suoi riflessi sul benessere relazionale. Gli studi internazionali sul tema che si sono sviluppati negli ultimi anni focalizzano l’attenzione sugli effetti negativi della pornografia sui più giovani, e in particolare sui ragazzi, trascurando le ragazze e la possibilità di eventuali effetti positivi connessi a tale consumo. Uno studio del gruppo MUSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche, condotto a livello nazionale, analizza i predittori dell’uso precoce di pornografia online negli adolescenti e valuta gli effetti di quest'ultima, mostrando come produca effetti dissimili su maschi e femmine. Ne scrive su Scienza in rete Antonio Tintori.
🐳Il canto delle balene ha cambiato la nostra percezione del mare e dei suoi abitanti. Fino all’inizio degli anni Cinquanta dello scorso secolo, si pensava che i mari fossero luoghi silenziosi. Poi, con l’arrivo dei primi idrofoni, si è scoperto che erano ricchi di suoni di ogni tipo. Tra il 1960 e il 1970, quando l’industria baleniera era al suo apice, il biologo Roger Payne fece incidere un disco con i canti delle megattere, e lo distribuì al grande pubblico. La potenza di quei suoni fu tale che quelli che fino ad allora erano solo “stupidi pesci” diventarono animali da difendere. Ci furono manifestazioni, l’industria baleniera fu costretta ad arretrare. Ma cosa significano quei canti? Cosa frulla nella testa di una balena che dal profondo spicca un salto in aria? Che cosa si dicono tra loro? Oggi la tecnologia apre nuovi scenari per la comprensione di questi affascinanti abitanti del mare. Queste sono alcune delle domande a cui cerca di dare una risposta il biologo e documentarista inglese Tom Mustill, nel suo libro “Come parlare il balenese” edito in Italia da il Saggiatore. Lo ha letto per noi Laura Scillitani.
🗓️Si tiene a Trieste, dal 28 novembre al 1 dicembre, il Convegno nazionale di comunicazione della scienza organizzato dalla SISSA. Giunto quest'anno alla XIII edizione, propone quattro giornate per confrontarsi e ragionare sulla diffusione della conoscenza scientifica contemporanea e sulla sua relazione con società e capacità civiche. Questa edizione del Convegno, di cui Scienza in rete è media partner, rispecchia sempre di più un ecosistema in forte cambiamento: oggi siamo di fronte a un insieme di ambienti comunicativi dotati di una fisionomia precisa, ma uniti nell’interrogarsi, in maniera più o meno consapevole, su come la comunicazione della scienza nel nostro Paese stia reggendo l’onda d’urto di fenomeni molto ampi. Parliamo della digitalizzazione, della globalizzazione e della mediatizzazione della conoscenza. “L’obiettivo dell’incontro, una delle tante idee nate quasi vent’anni fa dall’impegno e dalla creatività inesauribili di Pietro Greco, è quello di offrire stimoli continui a ricercatori, ricercatrici, professionisti e professioniste del settore, per migliorare la qualità della comunicazione della scienza attraverso una molteplicità di punti di vista. Non sempre coincidenti tra di loro, ma segno comunque di una comunità vivace e desiderosa di confronto”. Nico Pitrelli presenta le novità di questa edizione e propone alcune chiavi di lettura del programma.
Foto di gruppo nella sala Marconi del CNR di Roma delle vincitrici e dei vincitori del Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2023, insieme alla presidente del Gruppo 2003 Maria Pia Abbracchio (quinta da destra). Sul sito di Scienza in rete un approfondimento sul premio e la registrazione della giornata al CNR, dove oltre alle presentazioni dei vincitori è possibile seguire la lezione sulla nuova frontiera della predizione climatica tenuta dal padre di “Destination Earth” Peter Bauer. Ne consigliamo la visione!
Appuntamenti
💻Il 16 novembre alle ore 16:00 sul sito e sul canale YouTube di Scienza in rete andrà in onda il webinar “Guerra o salute”. Quali sono gli impatti dei conflitti non solo sulla vita immediata delle persone, ma anche sulla salute a lungo termine delle popolazioni e del pianeta? E quale ruolo dovrebbe spettare alla sanità pubblica e all'epidemiologia? Ne parla Eva Benelli con Pirous Fateh-Moghadam, autore di Guerra o salute (Il Pensiero Scientifico Editore). Dalle evidenze scientifiche alla promozione della pace.
La presidente di ARPA Lombardia Lucia Lo Palo ha recentemente dichiarato: “Io non credo che il cambiamento climatico sia frutto dell’uomo”. Per poi aggiungere: “L’Italia è una regione che è hot spot, essendo un hot spot il cambiamento è in corso, ma è una cosa che è in corso da varie ere geologiche, noi attraversiamo il cambiamento climatico da molto tempo, da sempre, da quando la Terra esiste”. Ora, cambiamenti climatici ce ne sono ovviamente stati anche in passato, quando peraltro l’uomo e gli altri mammiferi non erano ancora comparsi sulla Terra. Ma che sul rapidissimo cambiamento in corso non ci sia la mano dell’uomo è una di quelle bêtise che non ci si aspetta dalla presidente dell’Agenzia ambientale di una importante regione italiana. Gli esperti del sito Climalteranti si prendono la briga di ricordare alcune semplici verità sui cambiamenti climatici. Ne consigliamo la lettura alla presidente, e a chi l’ha selezionata per quella carica. Così come consigliamo la lettura dell’articolo di Scienza in Rete sulle condizioni disumane in cui vivono gli immigrati in attesa (?) di rimpatrio nei CPR del nostro paese, e fra poco anche nei centri italiani in Albania.
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