A quanto pare non è giusto, né etico, né giuridicamente accettabile trattare una persona presente in Italia senza un documento, ma che non ha commesso alcun reato, come e peggio di un detenuto. (E si sa che i detenuti nel nostro Paese non se la passano per niente bene. Lo testimonia, semmai fosse necessario, Gianni Alemanno, personaggio politico della stessa famiglia ora al governo, detenuto da 180 giorni a Rebibbia, con una lettera che sta girando sui social e che è stata letta in aula a palazzo Madama da un senatore del Pd).
Tuttavia, si è reso necessario un nuovo intervento della Corte costituzionale per renderci evidente il fatto che la detenzione amministrativa delle persone migranti nei cosiddetti Cpr, i Centri di permanenza per i rimpatri, limita la loro libertà personale e ne infrange i diritti fondamentali, nonché l’articolo 13 della nostra Costituzione. Conferma l’associazione Antigone: «La sentenza ci dà ragione, non si possono negare i diritti alla salute, alla integrità psicofisica, alla dignità».
Ora ci aspettiamo il solito balletto di critiche, attacchi, distrazioni, rinvii, perché la Consulta, ancora una volta, ha richiamato i legislatori al loro dovere di riempire un vuoto normativo con disposizioni che, tuttavia, rispettino quei diritti ignorati.
Prima che tutto questo si metta in moto, c’è chi aveva già richiamato un altro aspetto inaccettabile dei Cpr: «Sono sistematicamente e profondamente patogeni e mettono a rischio la salute e la vita delle persone». Questa affermazione è contenuta nell’appello lanciato dalla Società italiana di medicina delle migrazioni già alla metà di giugno e accolto dalla Federazione nazionale dell’Ordine dei medici. Il richiamo non è solo teorico, ma coinvolge concretamente il fare di ogni figura sanitaria: «Si dichiari che nessun professionista della salute che operi in rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e del Codice di deontologia medica possa fornire e tantomeno essere costretto a fornire le proprie prestazioni professionali in tali luoghi per permetterne l’operatività, in quanto privi delle tutele essenziali per le persone detenute e contrari all’etica professionale della cura».
Un bel richiamo alle responsabilità professionali e personali. Togliere umanità ad altre persone non solo non è etico, ma rende anche noi meno umani.
Il caldo che uccide ci richiama a una nuova politica
L'estate 2025 è iniziata col botto: 21 città italiane in allerta rossa, temperature che hanno fatto sfrigolare l'asfalto oltre i 45 gradi. Eppure, un dato sorprende: ci stiamo lentamente adattando al caldo estremo e rischiamo un po’ di meno. Nel 2023 i morti per calore in Italia sono stati 12.800, ma con la vulnerabilità di vent'anni fa sarebbero stati il doppio, dice uno studio pubblicato su Nature Medicine. Ma c'è un problema: mentre impariamo a resistere alle giornate bollenti e alle notti torride che ci rubano 44 ore di sonno l'anno, la Terra ci sfida con temperature sempre più estreme dovute al cambiamento climatico. La domanda è semplice: fino a che punto potremo reggere questo braccio di ferro con il pianeta? E soprattutto: come trasformare le nostre città e campagne per non morire? Un articolo di Alessandra Romano e Luca Carra.
Nell’assedio di Gaza gli aiuti diventano un’arma di guerra
«Ogni giorno, le nostre équipe assistono a schemi di violenza pianificata: bombardamenti su ospedali e rifugi, uccisione di personale medico e umanitario, totale blocco di viveri, acqua, farmaci e materiali sanitari, ignorando le sentenze della Corte internazionale di giustizia che impongono a Israele di garantire gli aiuti e prevenire il genocidio. Dal 7 ottobre 2023 al 25 giugno 2025, il ministero della Salute di Gaza ha riportato l’uccisione di 56.156 palestinesi e il ferimento di 132.239 persone […] In questo contesto, l’unica ancora di salvezza rimasta per la popolazione civile, l’assistenza umanitaria, è stata trasformata essa stessa in arma di guerra. Da oltre un mese, Israele e Stati Uniti hanno avviato un cosiddetto piano di distribuzione di aiuti alimentari, gestito da un’entità denominata Gaza Humanitarian Foundation (GHF). Ma quello che viene presentato come intervento umanitario si è rivelato in realtà una trappola mortale». Pubblichiamo una testimonianza di Stefano Di Carlo, direttore generale di Medici Senza Frontiere (MSF) Italia, che ci arriva dall’esperienza diretta sul campo degli operatori dell’Ong. MSF chiede con forza che questo sistema di distribuzione degli aiuti sia smantellato, che l’assedio su viveri, carburante, farmaci e forniture umanitarie venga revocato e che si ripristini un sistema umanitario indipendente e basato sui principi del Diritto internazionale, sotto il coordinamento delle Nazioni Unite.
Live 3 luglio: «L’atomica, la scienza, la pace», con Giorgio Parisi
Ha riscosso molto successo il webinar che, a partire da un recente saggio di Pietro Greco, L’atomica e la responsabilità della scienza (L’asino d’oro edizioni), ha fatto il punto sulle responsabilità storiche della scienza e di come i fisici hanno trovato nel trauma della bomba le ragioni di un impegno per la pace e il disarmo. Sono intervenute le ricercatrici Ilaria Maccari, Alessia Nota, Giulia Venditti, e il Nobel Giorgio Parisi. «La scienza, o per meglio dire la diplomazia degli scienziati - ha detto Parisi -, ha avuto un ruolo diretto nella costruzione della pace dopo la Seconda Guerra Mondiale, aprendo canali di comunicazione in un periodo difficile per le relazioni ufficiali e fornendo analisi tecniche che sono state alla base di tanti accordi, come il trattato di non proliferazione nucleare del 1968». Non è un caso, ha afferma Parisi, che l’era dei trattati sia iniziata subito dopo la crisi dei missili di Cuba nel 1963: il pericolo fu la molla che fece scattare un cambiamento nei rapporti politici. «Adesso sembra difficile trovare un accordo di pace, ma spero che i presidenti di Stati Uniti e Russia abbiano un poco di quella saggezza mostrata dai loro predecessori». Netta la bocciatura espressa dal fisico sul nuovo piano di riarmo europeo, a suo parere non giustificato dalla reale pericolosità della Russia. Inoltre, lo scienziato ha sottolineato come l’arricchimento dell’uranio per fini pacifici fosse un diritto per l’Iran: «Tutti i Paesi hanno il diritto di sviluppare l’uso dell’energia nucleare per scopi pacifici, e quindi di arricchire l’uranio entro certi limiti: la richiesta che viene fatta all’Iran di non arricchire l’uranio in assoluto è qualcosa che viola i diritti che gli sono garantiti». Puoi riascoltare il webinar sul nostro canale You Tube.
Spaghetti, stormi e intelligenza artificiale: le meraviglie della fisica statistica
Per capire il vero potere della fisica statistica, bisogna risalire alla sua origine. Alla fine dell’Ottocento, mentre la maggior parte degli scienziati si limitava a descrivere i fenomeni visibili, Ludwig Boltzmann osò un approccio radicalmente diverso: spiegare l’evoluzione macroscopica della materia come effetto delle interazioni tra milioni di particelle microscopiche. Un’idea in anticipo sui tempi, accolta con scetticismo, ma che oggi lo consacra come padre della fisica statistica, una disciplina che è capace di collegare scala microscopica, mesoscopica e macroscopica, e di descrivere sistemi lontani dall’equilibrio, cioè che scambiano continuamente energia e materia con l'ambiente esterno. Ne scrivono Giacomo Destro e Simone Kodermaz.
Recovery Fund: l’investimento ha avuto un effetto evidente sulla qualità della produzione scientifica
A circa quattro anni dall’introduzione del Recovery Fund, un finanziamento straordinario post-COVID, si può tentare qualche analisi di massima sugli effetti dello stesso nella produzione scientifica italiana ed europea. Mentre gli effetti sulla quantità sembrano poco significativi, emerge un dato interessante: l’incremento del Nature Index Count, che raccoglie il numero di pubblicazioni su circa 140 riviste considerate di alta qualità. L’Italia ha visto un incremento del 10% di questo indice, sostanzialmente invariato dal 2015 al 2019, per effetto delle pubblicazioni del periodo COVID, e un ulteriore aumento di circa il 40% dall’introduzione del PNRR a oggi, mentre paesi come Francia, Germania e USA (dove non risulta un paragonabile incremento di investimenti) hanno un valore di tale indice molto più stabile. Ne scrive Michele Ciavarella.
Aterosclerosi, la malattia rimossa
Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte in Italia e nel mondo, nonostante decenni di progressi. Un recente rapporto dell’ISS mette in luce i fattori di rischio, le diseguaglianze territoriali e sociali e le omissioni della narrazione ufficiale. Ma è l’aterosclerosi, spesso silenziosa e sottovalutata, il vero filo rosso che attraversa la storia, i corpi e il futuro della medicina. Ne scrive Stefano Cagliano.
Diminuisce la protezione del lupo, una scelta con scarse basi scientifiche
Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di declassare il lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta” nella direttiva Habitat. Una scelta giustificata da ragioni socioeconomiche e di convivenza con gli esseri umani, ma che secondo molti esponenti del mondo della ricerca manca di basi scientifiche solide. Luca Marengo ne ha parlato con Ettore Randi e Marco Musiani, esperti di conservazione e monitoraggio dei grandi carnivori.
Autismo e proteine neuronali: uno studio svela nuove vulnerabilità
Un gruppo di ricerca giapponese ha creato 63 linee cellulari di topo con mutazioni genetiche associate all’autismo. Il modello ha permesso di osservare come alcune di queste mutazioni influiscano sulla produzione di proteine nei neuroni, svelando un possibile meccanismo comune all’origine dei disturbi dello spettro autistico. Un risultato importante, considerando che sono in corso molti studi dedicati a indagare i meccanismi precisi alla base dell’autismo e, come avviene per gran parte della ricerca, lo fanno basandosi su modelli: modelli che, però, a oggi sono poco standardizzati e non consentono di indagare in modo efficace la componente genetica dell’autismo. Ne scrive Research4Life.
Un farmaco per le forme genetiche di Parkinson: lo studio nei topi
Dopo quella di Alzheimer, la malattia di Parkinson rappresenta la patologia neurodegenerativa più diffusa a livello globale. Non solo non esiste una cura risolutiva (sebbene i trattamenti possano migliorarne i sintomi), ma non ne sono neanche del tutto note le cause. Almeno nella maggioranza dei casi: per un quarto circa di essi, però, è possibile ricondurla a mutazioni genetiche specifiche. È vero, la genetica è un fattore di rischio non modificabile che permette di agire solo in modo limitato per quanto riguarda la prevenzione delle malattie. Se una patologia ha una causa genetica nota, però, possiamo lavorare su di essa in termini di trattamento. È quando ha fatto il gruppo di ricerca guidato dall’Università di Stanford, che in un recente articolo ha presentato un promettente approccio terapeutico per la malattia di Parkinson dovuta a mutazioni del gene LRRK2, testato su topi geneticamente modificati. L'approfondimento di Research4Life.
Appuntamenti & Segnalazioni
🗓️ Dal 9 giugno al 12 settembre a Milano, al Museo di Storia naturale, Discovery Campus 2025, un’esperienza educativa dedicata ai bambini dai 6 ai 10 anni. Per una settimana, attraverso esperimenti, laboratori, visite guidate e attività ludiche, i piccoli esploratori potranno immergersi nel mondo della natura e della scienza, seguendo le orme di grandi naturalisti ed esploratori del passato. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Dal 9 al all’11 luglio a Milano Congresso Nazionale di Chimica degli Alimenti CHIMALI 2025. L’apertura ufficiale avrà luogo il 9 luglio presso l’Università di Milano-Bicocca, con la mattinata dedicata all’Evento Giovani, un’opportunità per i giovani ricercatori di confrontarsi su tematiche innovative e creare nuove connessioni. Qui maggiori informazioni.
🗓️Dal 13 al 18 luglio a Firenze si terrà la 29ª edizione di STATPHYS, il più importante congresso internazionale di fisica statistica organizzato dalla International Union of Pure and Applied Physics (IUPAP), per discutere i più recenti sviluppi della disciplina, dalle sue basi teoriche alle applicazioni più attuali. Qui maggiori informazioni
🗓️ Nella prima metà di luglio l'Orto botanico dell'Università di Padova propone nei fine settimana un ciclo di visite guidate estive: un'opportunità per osservare da vicino le sue trasformazioni alla scoperta di fiori diversi e anche dei primi frutti. Qui maggiori informazioni.
💊È uscito il podcast Integratori alimentari: i miti da sfatare, realizzato per il progetto COSIsiFA (infarmaco.it), sostenuto da AIFA per dare un'informazione indipendente e basata sui dati scientifici su argomenti importanti per la salute. In questo episodio si parla di integratori alimentari. Ugo Moretti, docente di farmacologia all'università di Verona, aiuta a rispondere a una domanda importante: ma tutti gli integratori che acquistiamo e assumiamo, per un mercato di oltre 4 miliardi di euro all'anno, servono veramente alla nostra salute? Che cosa dice la letteratura scientifica in proposito? Ci fanno bene? O rischiano di farci male?