Al via la terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori
Cronache della ricerca #268
Dieci premi da 3.000 euro l’uno e una borsa di studio ASI da 5.000 euro. È stata lanciata questa settimana la terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori. Il premio è stato istituito dal Gruppo 2003 per la ricerca scientifica per promuovere l’attività di ricerca e richiamare l’attenzione sulle nuove generazioni di scienziate e scienziati che sono la risorsa più importante per il futuro del Paese. È rivolto a tutti i giovani che vogliano misurarsi con i grandi temi scientifici, sociali ed economici del momento. Per stimolare approcci multidisciplinari, quest’anno i lavori scientifici dovranno riguardare non le discipline, ma i temi giudicati più rilevanti e che non a caso sono compresi nel Programma nazionale della ricerca e nella programmazione europea. Questi i dieci ambiti disciplinari per cui verranno assegnati i dieci premi: 1 Agricoltura, 2 Alimentazione, 3 Biodiversità, 4 Clima, 5 Cybersecurity, 6 Energia, 7 Intelligenza artificiale, Big Data e High Performance Computing per la sostenibilità, 8 Nuovi materiali, 9 Salute, 10 Astrofisica e Spazio. I lavori scientifici inviati verranno valutati da apposite giurie costituite in seno al Gruppo 2003, associazione che comprende 120 ricercatori highly cited attivi in Itali. Possono concorrere al premio con un loro studio le giovani ricercatrici e i giovani ricercatori che lavorano in istituzioni di ricerca italiane, pubbliche o private no profit. Per partecipare o invitare a partecipare amici e colleghi: https://www.scienzainrete.it/premio2023. Le candidature dovranno arrivare entro il 10 luglio.
Perché alcuni animali ci stanno simpatici mentre altri provocano paura, repulsione o ribrezzo? Laura Scillitani ha intervistato la giornalista scientifica americana Bethany Brookshire, autrice del saggio Pests: how humans create animal villains (Nocivi: come gli umani creano gli animali cattivi), non ancora tradotto in Italia. «Più approfondivo le ricerche per il libro, più mi rendevo conto di quanto il concetto di “nocivo” sia del tutto soggettivo. I nocivi sono creature che ci infastidiscono, che si rifiutano di stare in quello che noi percepiamo come "il loro posto". In questo senso, questo concetto ci dice molto di ciò che siamo e di ciò che pensiamo di volere dal nostro ambiente». Nel suo libro, Brookshire ci porta per il mondo a dialogare con chi studia e gestisce gli animali considerati infestanti o a scoprire il modo in cui la società si rapporta a essi. Ci fa scoprire i paradossi del concetto di nocivo, come è cambiato nel tempo (chi direbbe che erano odiate anche le aquile?) e come muta da una zona all’altra del Pianeta.
E se i problemi matematici permettessero di migliorare la fiducia in sé stessi? La cosiddetta “ansia per la matematica” o “ansia dei numeri” non è solo una paranoia di studenti e genitori, ma è stata oggetto di studio e ricerca per diversi decenni, studi che proseguono tutt’ora. Da una parte l’esperienza insegna che la matematica crea frustrazione e che gli insegnanti di matematica sono i più temuti; dall’altra, in ambito scientifico sembra ampiamente accettato che le scarse prestazioni matematiche compromettono la fiducia in se stessi e l'autostima. Queste osservazioni hanno spinto Flaminia Malvezzi, che ne scrive su Scienza in rete, a proporre un approccio di tipo inverso: analizzare il possibile effetto terapeutico dell'impegnarsi in problemi matematici ben concepiti per migliorare la fiducia in se stessi. Una sorta di matematico-terapia dedicata allo sviluppo di buone pratiche per insegnare e apprendere efficacemente la matematica, incoraggiando il problem solving e le attitudini personali.
Creare un “digital twin” potrebbe migliorare la gestione delle nostre città. Quando si parla di “gemello digitale” (digital twin) ci si riferisce alla rappresentazione virtuale di un sistema fisico, del suo ambiente e dei processi ad esso associati, che viene aggiornata attraverso lo scambio continuo di informazioni tra il sistema fisico e quello virtuale. Le prime applicazioni dei gemelli digitali sono state nel campo dell'aeronautica. L’idea di utilizzarli in ambito urbanistico nasce con il concetto di smart city. Quando si parla di urban digital twin, non ci si riferisce a una singola tecnologia, ma all’integrazione di diverse tecnologie, grazie alle quali i gemelli digitali possono rispecchiare e interagire con l'aspetto fisico, sociale ed economico della città. Ciò permette alla pubblica amministrazione di prendere decisioni ponderate e un maggior coinvolgimento dei cittadini nella pianificazione urbana. Il 60% dei progetti viene realizzato in Europa. Ne scrive Riccardo Lo Bue.
Su Research4life in rassegna i dati UE sull’uso di animali a fini scientifici. Sono stati pubblicati il mese scorso i dati relativi all’uso di animali a fini scientifici in UE, riferiti al 2020: ricordiamo che su Research4life li passiamo in rassegna, per evidenziarne gli aspetti principali, partendo da un primo quadro sul numero di individui impiegati per la prima volta, le specie più rappresentate e la loro provenienza. Dai dati presentati nel report, il 2020 è il primo anno per il quale il totale complessivo di animali impiegati per la prima volta in UE risulta al di sotto degli 8 milioni di individui, con un -7,5% rispetto al 2019.
APPUNTAMENTI
Mercoledì 14 giugno dalle 9.30 alle 14 si terrà il convegno "Agricoltura e qualità dell'aria: dai dati alle decisioni", presso Cariplo Factory, Via Bergognone 34, Milano. Un evento organizzato da Centro Euro‐Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), Legambiente e Università Bocconi con la media partnership di Scienza in rete.
Tutelare la salute della popolazione attraverso il miglioramento della qualità dell’aria è lo scopo di una serie di progetti finanziati dalla Fondazione Cariplo e condotti nel corso degli ultimi due anni, mirati a supportare le decisioni di mitigazione e gestione dell'inquinamento atmosferico legato al settore agricolo. I quattro progetti condividono ora pubblicamente i loro risultati. A partire dai dati, che forniranno un supporto decisionale per le autorità locali nella gestione dell’inquinamento atmosferico dovuto al settore agricolo.
I quattro progetti di ricerca (AgriAir, Inhale, D-Dust e Agrimonia) sono stati finanziati dal bando “Data Science for Science and Society 2021” della Fondazione Cariplo, dedicato a potenziare la comprensione di temi complessi e socialmente rilevanti grazie ai metodi e alle tecniche della Scienza dei Dati. Tra questi, l’impatto delle emissioni di particolato in atmosfera sulla salute umana è stato al centro di un’analisi sul contributo degli allevamenti intensivi e dell’agricoltura industriale all’inquinamento atmosferico.
In questo contesto i quattro progetti di ricerca hanno sviluppato strumenti e metodi basati sui dati e dedicati ad approfondire le conoscenze sugli impatti del settore agricolo sulla qualità dell'aria e, in ultima analisi, sulla salute.
Qui il programma completo e il link per iscriversi gratuitamente (in presenza o via Zoom)
Giovedì 15 giugno alle 16.30 sul sito di Scienza in rete Webinar con Massimo Florio, docente di Economia Pubblica presso il Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi dell’Università Statale di Milano e co-autore del Rapporto richiesto dal Parlamento europeo (Special Committee "Covid19 pandemic: lesson learned and recommendations for the future") sui fondi pubblici e privati che hanno consentito lo sviluppo dei vaccini contro il COVID-19. Il documento verrà discusso in Parlamento il 14 giugno, il giorno dopo Luca Carra ne parlerà con l’autore e con i nostri lettori che potranno intervenire attraverso il canale YouTube di Scienza in rete.
Scienza in rete sostiene la ricerca, non solo creando un canale di comunicazione affidabile e aperto a tutti per rendere la scienza una risorsa universale, ma anche con iniziative concrete, per esempio collaborando alla gestione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori istituito dal Gruppo 2003. Un modo per dare impulso alla ricerca e incoraggiare scienziate e scienziati all’inizio del loro percorso. Chi ci legge sa che su Scienza in rete trova informazioni basate sui dati che emergono dalla ricerca scientifica, attendibili perché vagliate da persone competenti, svincolate da pressioni e interessi di qualsiasi tipo e spesso poco trattate altrove. Una guida utile per orientarsi nella complessità in cui siamo immersi oggi e per riuscire a incidere sulle scelte che danno forma alla nostra società. Per scelta precisa, il sito non ha paywall e non contiene pubblicità. Per fare questo lavoro abbiamo bisogno del tuo aiuto. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul link e scegli liberamente quanto donare! Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.