Se la richiesta sarà respinta non potrà essere ripresentata prima di quattro anni. Così prevede la bozza del disegno di legge sul fine vita presentata dalla maggioranza in Senato, in vista della discussione che dovrebbe prendere il via il 17 luglio. Proprio così, dopo tanto rinviare e svicolare, finalmente un fronte politico si assume la responsabilità di proporre un testo per regolamentare le modalità di suicidio assistito, e che cosa scrive? Scrive che chi ci prova senza averne i requisiti dovrà aspettare altri quattro anni prima di poterlo chiedere di nuovo. 4 anni, 48 mesi, 1440 giorni… sono quelli che una persona terminale o comunque in preda a una sofferenza così acuta e disperata da preferire la morte, dovrebbe aspettare nella logica di questi legislatori, che chissà se avrebbero mai il coraggio di guardare in faccia le persone a cui faranno dire di no. Persone che probabilmente avranno già aspettato 120 giorni per ottenere il parere, obbligatorio ma non vincolante, del comitato di esperti di nomina governativa che dovrà valutare ogni singola domanda.
Si fa veramente fatica a credere che un testo siffatto possa essere considerato una proposta seria, in grado di intercettare e rispettare la sofferenza di chi sceglie, in autonomia, di non continuare a vivere. Altri aspetti iniqui sono l’obbligo del ricorso alle cure palliative, un approccio che distorce il senso di un’offerta di cura che già dovrebbe essere garantita per tutti. E poi un’esclusione strabiliante: non sarà il Servizio sanitario nazionale a pagare l’eventuale suicidio assistito, perché il Ssn non può pagare la morte. Trasuda da questa bozza lo stesso livore che animava la prima versione della legge 40 sulla Pma, sembra dire “siamo costretti a fare questa legge, ma te la vogliamo rendere difficile”. Facile prevedere che ancora una volta la Consulta dovrà intervenire. Non sappiamo se e quanto cambierà questo testo nell’iter parlamentare, ma certo nella versione attuale è molto peggio di una cattiva legge, è una legge cattiva.
Immagini straordinarie del cosmo dal telescopio Vera Rubin
Le prime immagini del telescopio Vera Rubin non colpiscono solo per bellezza, ma per dimensioni e potenza: sono composte da 3,2 miliardi di pixel e mostrano porzioni di cielo vastissime, come l’ammasso della Vergine con 10 milioni di galassie. In sette notti, il telescopio ha già scoperto oltre 2.100 asteroidi. La sua missione decennale prevede di scandagliare il cielo australe ogni tre giorni, per rivelare oggetti in movimento, stelle variabili, supernove e la materia oscura. L’osservatorio prende il nome dell’astronoma che studiando la velocità delle stelle nel loro moto intorno al centro galattico, ha dimostrato l’esistenza di materia non visibile all’interno delle galassie, a cominciare dalla nostra. Ne scrive Patrizia Caraveo.
L’onda degli anti-diritti all’attacco delle istituzioni democratiche europee
Un’articolata rete internazionale di organizzazioni anti-diritti, professionali e ben finanziate, sta erodendo dall’interno le politiche europee su sessualità, riproduzione, identità di genere e autodeterminazione. Dietro un linguaggio laico e scientifico si cela una strategia conservatrice globale, sostenuta da fondi religiosi, oligarchi, tech magnati e governi autoritari. Un rapporto EPF ne ricostruisce struttura, obiettivi e finanziamenti. Ne scrive Maria Cristina Valsecchi.
Rischio alluvioni: stimare il valore dei beni culturali di Firenze
Quanto valgono per noi i monumenti, le chiese, i musei, le opere d’arte quando si valutano gli impatti di eventi climatici sempre più frequenti come le alluvioni? Fabio Castelli dell’Università di Firenze ha condotto uno studio sul patrimonio storico artistico di Firenze, scoprendo la grande rilevanza che i beni culturali hanno per le persone e quindi anche la necessità di proteggerli, insieme alla comunità che li vive quotidianamente. Lo studio, condotto nell’ambito del Partenariato PNRR sui rischi naturali e antropici della Fondazione Return e finalizzato a dare una dimensione più completa alla valutazione di impatto, mostra fra l’altro che esistono chiare preferenze, anche inaspettate, all’interno di questo patrimonio (per esempio i musei hanno un valore sociale percepito maggiore delle chiese) che danno ulteriori spunti di policy. Il podcast di Jacopo Mengarelli.
Femminicidio: la strategia perdente
Il femminicidio non è un fatto isolato o frutto di un raptus: è l’esito estremo di un sistema di disuguaglianze e violenze radicate nella cultura patriarcale. Le risposte repressive e securitarie, come il disegno di legge sull’introduzione del reato di femminicidio, non bastano e si limitano a interventi di facciata: servono invece prevenzione, educazione alle relazioni e al rispetto, per scardinare stereotipi e ruoli di genere che alimentano la violenza. Ne scrive Barbara Piccininni.
Alcune cose da sapere sulla bomba nucleare oggi
Gli Stati Uniti attaccano l’Iran subito dopo Israele con l'accusa di voler costruire la bomba nucleare, che nel frattempo continua a massacrare Gaza. La Russia fa lo stesso con l’Ucraina e la Francia ipotizza di creare un ombrello nucleare europeo. Con la scusa della deterrenza crescono escalation e morti. Facciamo il punto su alcune cose da sapere sulla bomba nucleare, anche in occasione dell’uscita del libro postumo di Pietro Greco “L’atomica e le responsabilità della scienza” (L’asino d’oro, 2025). Ne scrive Jacopo Mengarelli.
Conferenza ONU sull'oceano: molte promesse, il mare vuole i fatti
Dal 7 al 13 giugno scorsi si è tenuta a Nizza UNOC3, la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani. Un evento in grande stile, con oltre 15.000 partecipanti da tutto il mondo. Il summit ha ribadito l'urgenza di proteggere gli ecosistemi marini e prodotto un piano di azione, che resta però vago sugli strumenti concreti. Il rischio è che resti solo una dichiarazione di intenti, quando l'urgenza di azione è massima. Ne scrive Laura Scillitani.
La lebbra prima di Colombo: la genetica riscrive la storia
La lebbra è una malattia antica che ancora oggi colpisce migliaia di persone nel mondo, soprattutto in Asia, Africa e America Latina. Un nuovo studio internazionale, grazie alle analisi genetiche su resti antichi e campioni moderni, riscrive la storia della sua diffusione nelle Americhe, rivelando origini molto più remote di quanto si pensasse finora. Ne scrive Alice Mosconi.
Giovedì 3 luglio alle ore 17:30, partecipa al webinar “L’atomica, la scienza, la pace”, che a partire dal nuovo libro di Pietro Greco L’atomica e la responsabilità della scienza (L’asino d’oro edizioni) vuole fare il punto su deterrenza ed equilibrio del terrore, le responsabilità storiche della scienza e di come i fisici hanno trovato nel trauma della bomba le ragioni di un impegno per la pace e il disarmo. Ed infine la catastrofe umanitaria di Gaza e la crisi del diritto internazionale. Intervengono Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica 2021. Ilaria Maccari, Istituto di fisica teorica Politecnico federale (ETH), Zurigo. Alessia Nota, Gran Sasso Science Institute (GSSI), L’Aquila. Giulia Venditti, Dipartimento Quantum Matter Physics Università di Ginevra. Conducono Luca Carra e Jacopo Mengarelli.
Appuntamenti & Segnalazioni
🗓️Martedì 1 luglio a Sirolo (AN) alle ore 21.15 in Piazzetta del Torrione all'interno di "Serate d'autore" organizzate dal Circolo culturale Bruno Barocci, incontro con Mauro Gallegati e Roberto Danovaro sul recente saggio Rigenerare il pianeta. L'alleanza necessaria tra scienza ed economia. Modera Jacopo Mengarelli.
🗓️Dal 13 al 18 luglio, a Firenze, si terrà la 29ª edizione di STATPHYS, il più importante congresso internazionale di fisica statistica organizzato dalla International Union of Pure and Applied Physics (IUPAP), per discutere i più recenti sviluppi della disciplina, dalle sue basi teoriche alle applicazioni più attuali. Qui maggiori informazioni
Spero che questa bozza venga profondamente cambiata o che intervenga la Consulta perché così com’è rappresenta una sorta di terribile corsa ad ostacoli con delle punte di sadismo. Chi potrà andrà a morire con dignità in altri paesi, altri, come accade già ora, si suicideranno e altri moriranno tra angosce e sofferenze delle quali , a quanto pare, a molti non frega nulla. Forse perché il bacino di voti di coloro che sono contrari all’eutanasia è considerato più importante o forse per altri motivi che mi sfuggono.
Governo e Parlamento sono i Pupi. Il Puparo che ne muove i fili si chiama Vaticano, lo stesso che non avrebbe voluto la Rivoluzione Francese, l'Unità d'Italia, il divorzio, la regolamentazione dell'aborto sia pure nella sua sola forma terapeutica e che ha sempre visto i diritti civili, dunque l'eutanasia, come il fumo negli occhi. Fatevi un giro per i siti cattolici: sono pieni di putiniani che ammirano il nuovo Hitler "perché difende i valori della tradizione cristiana" (pur se da 25 anni dissemina il pianeta di cadaveri, dalla Cecenia, alla Georgia, all'Ucraina, alle migliaia di oppositori fatti sparire col Polonio). Tutto si tiene, insomma, quando si tratta di negare qualsiasi principio di civiltà liberale. Bergoglio non è stato papa per caso! Cosa dire di questo disegno di legge? Una schifezza, inutile a tutto e a tutti. Ecco perché potrebbe passare. C'é ancora molto lavoro da fare, per chi crede nei valori dell'uomo e della sua libertà e per chi, come me, è convinto che il giorno in cui avessimo una vera legge sul fine vita avremmo vinto tutti e nessuno avrebbe perso.