Francesca Mannocchi racconta la sua malattia al Congresso scientifico di AISM
Cronache della ricerca #266
Alla giornata mondiale della sclerosi multipla (30 maggio) la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi racconta la sua malattia al Congresso scientifico di AISM, che proseguirà fino al 1° giugno a Roma. Un discorso emozionato e intenso, che riflette su come la malattia ci renda fragili e trasparenti, e ci costringa a un percorso accidentato nella sanità pubblica per avere con grandi difficoltà quello che - a leggere la Costituzione della Repubblica - ci dovrebbe spettare come diritto universale, che annulla le disuguaglianze di accesso e di capacità di fronteggiare la malattia, che garantisce diagnosi e cure gratuite e tempestive, e un rapporto adeguato con i curanti. La riflessione porta Mannocchi e concludere che la malattia non va vissuta come un fatto individuale ma collettivo, che difenda e ribadisca il diritto alla salute che non va mai dato per acquisito. Qui è possibile riascoltare il discorso (dal minuto 51 a 1:10). Il Congresso di AISM si sviluppa su tre giorni con relazioni scientifiche sui diversi aspetti della ricerca sulla SM e malattie correlate, seguendo le priorità della nuova Agenda strategica 2025, in particolare gli obiettivi di prevenzione, arresto della progressione e recupero, soprattutto delle forme progressive più gravi. Grazie ad AISM e alla sua Fondazione FISM, la ricerca italiana sulla sclerosi multipla può contare su un finanziamento di 22 milioni di euro su progetti ancora attivi che le consentono di raggiungere livelli di eccellenza internazionale. Secondo uno studio recente, nel campo della sclerosi multipla l’Italia è seconda solo agli Stati Uniti in termini di produttività e qualità scientifica.
È possibile che le alternative proteiche alla carne, come la carne coltivata, i prodotti plant-based e le farine di insetti, contribuiscano a rendere l’alimentazione umana più sana e sostenibile? La sfida dei nostri anni è quella di sfamare in modo sano e sostenibile la popolazione mondiale, rispondendo agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 e ricordandoci che nel 2050 saremo circa 10 miliardi. La carne coltivata, le proteine alternative alla carne di origine vegetale e le farine di insetti possono avere un ruolo? Franca Braga, tecnologa alimentare e tra i maggiori esperti di consumo in Italia, fa il punto sullo stato delle cose, valutando pro e contro in base a quanto emerge dagli studi scientifici. E chiarendo qualche ambiguità sugli alimenti plant-based, che a volte possono risultare meno salutari di quello che si pensa.
Le pubblicazioni scientifiche potrebbero essere tra le prime vittime dei modelli generativi di intelligenza artificiale, come ChatGPT. Guido Sanguinetti, professore di Fisica Applicata e chair of data science alla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (SISSA) a Trieste, ci spiega perché c’è il rischio che un ricorso improprio all’uso di ChatGPT rischi di portare a una insensata moltiplicazione delle pubblicazioni che può creare un collo di bottiglia capace di far saltare il sistema stesso delle pubblicazioni scientifiche.
Storie di medici spericolati, che hanno sperimentato su di sé le loro ipotesi, a volte con risultati dirompenti. Eroica, folle e visionaria – Storie di medicina spericolata, di Silvia Bencivelli, da poco uscito per Bollati Boringhieri (288 pagine, 19 euro) parla di autoesperimenti e autosperimentatori, medici che hanno deciso di provare le proprie idee direttamente su se stessi, spesso con un tocco di incoscienza, altre volte con sincero altruismo e coraggio. A volte senza risultati, in altre occasioni arrivando a scoperte importanti e perfino al Nobel. Qual è la molla che ha spinto questi medici e ricercatori? Eva Benelli ha avuto un’interessante conversazione con l’autrice del libro. Se ti sei perso il webinar, puoi risentirlo adesso.
Sempre in tema di sperimentazione, l’European Brain Council (EBC), che raduna i principali enti che studiano il cervello e le malattie del sistema nervoso, invita tutti a firmare un appello che sostenga la ricerca neurologica, che ha ancora bisogno della sperimentazione animale. L’appello dell’European Brain Council (EBC), a cui hanno aderito 43 associazioni, fra le quali le principali università europee, mette in luce l’assurdità di iniziative anti sperimentazione animale che recentemente hanno chiesto al Parlamento europeo di pronunciarsi per una abolizione dell’uso di animali a fini biomedici già nel 2024. Una posizione antiscientifica, che avrebbe conseguenze devastanti sulla salute pubblica e l’economia. L’impiego di animali, spiega l’EBC, è ancora fondamentale per la ricerca, nonostante siano gli stessi ricercatori che quando possibile studiano metodi alternativi all’uso degli animali. Sul sito Research4life, sito di informazione sostenuto da AIRC, Istituto Mario Negri, Società italiana di farmacologia e le principali università italiane, è possibile leggere e firmare l’appello di EBC: https://www.research4life.it/tutelare-la-ricerca-la-petizione-ebc/
La disastrosa alluvione in Emilia Romagna, che non finisce di mettere a dura prova le popolazioni coinvolte, ha continuato a suscitare reazioni e commenti. Il ruolo del cambiamento climatico nell’incrementare il numero e amplificare la forza e le conseguenze degli eventi estremi, in particolare delle alluvioni, è attestato da studi scientifici condotti per decine di casi simili nel mondo. Eppure questa relazione è stata menzionata molto poco nella comunicazione istituzionale sull’emergenza alluvione. Lo ha ricordato Stefano Nespor, avvocato e giornalista, che fa notare la strana bipolarità del governo italiano: mentre contribuisce con centinaia di milioni di euro alle opere per l'adattamento al cambiamento climatico nel mondo, manifesta un'inquietante inerzia sullo stesso fronte nel territorio italiano. Basta pensare che siamo l’unico grande Paese europeo senza una politica climatica e senza un piano di adattamento al clima: il PIano infatti è ancora in fase di valutazione.
E proprio per commentare il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici è uscito recentemente un Position paper del gruppo Minds For One Health. Sono numerose le criticità del Piano messe in evidenza dal gruppo di esperti: nel documento principale in pratica manca quel percorso logico (e normativamente codificato) che espliciti le motivazioni delle scelte fatte, stabilisca gli obiettivi, ne documenti l’impatto positivo e gli eventuali impatti negativi residui con i relativi interventi di mitigazione.
APPUNTAMENTI
Martedì 6 giugno
Quale università dopo il PNRR? È la domanda che si pone il libro di Milano University Press curato da Marino Regini e Rebecca Ghio. Con la missione 4 del Piano di ripresa e resilienza si gioca la grande sfida di sostenere la modernizzazione del mondo dell’istruzione, dell’Università e della ricerca concepite come motori dello sviluppo del Paese. Ma ci stiamo riuscendo? Luca Carra ne parlerà con i due curatori, martedì 6 giugno alle ore 18:00. Su Scienza in Rete o il canale you tube.
Mercoledì 7 giugno
Scienza in Rete, esempio di informazione scientifica durante la pandemia. Nell’ambito del Convegno “Letteratura scientifica e biblioteche biomediche: l’aggiornamento dei professionisti in sanità” Luca Carra è stato invitato a parlare dell’esperienza di Scienza in rete durante la pandemia. L’incontro si svolgerà a Villa Raby a Torino il 7 giugno dalle 10 alle 16. Qui il programma.