Intelligenza Artificiale e impianti nel cervello umano: capire le sfide che ci attendono
Cronache della ricerca #298

L’esordio della Neuralink di Elon Musk nella sperimentazione clinica delle interfacce cervello-computer (o BCI) ha scatenato un rinnovato interesse sulle potenzialità – e i pericoli - di questa tecnologia, che sembra sempre più vicina a realizzare almeno alcune delle sue prime promesse. Se è vero che i progressi di Neuralink lasciano ben sperare, è altrettanto vero che l’azienda di Musk non è la sola in campo, né quella con la tecnologia più avanzata. E tra le diverse aziende e accademie che sviluppano interfacce cervello-computer ce ne è anche una italiana, nata e cresciuta a Genova: Corticale, figlia dell’IIT. L’obiettivo delle BCI sarebbe quello di controllare con il pensiero un qualunque dispositivo elettrico; nella realtà, le interfacce mirano a restituire a pazienti in condizioni di immobilità (paraplegici o tetraplegici per esempio) una parziale indipendenza motoria, come la capacità di muovere cursori su schermi, arti robotici o controllare uno stimolatore della spina dorsale per riacquisire un parziale movimento delle gambe. Il primo traguardo è la decodifica dell’intenzione di movimento, che segue schemi di attivazione neuronale piuttosto noti e simili tra individui. Camilla Orlandini ha intervistato Luca Berdondini, co-fondatore e consulente scientifico di Corticale.
🎙️Sul nostro sito puoi ascoltare l’intervista di Sergio Cima a Roberto Poli, professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza all’Università di Trento, dove insegna Previsione sociale ed Epistemologia delle scienze sociali. Poli, che martedì 27 febbraio interverrà a Milano al convegno sull’Intelligenza Artificiale al Museo della Scienza e della Tecnica, ci ha parlato dell'impatto dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie emergenti sulla società, il lavoro e l'essere umano. Per massimizzare i benefici e ridurre i rischi dovremo essere capaci, senza timore, di immaginare il futuro esplorando i potenziali impatti delle tecnologie emergenti, anticipandone i cambiamenti per preparare un futuro desiderabile.
⚖️L'Unione europea, intanto, con la prima "Legge sull'intelligenza artificiale", ha intrapreso un percorso di regolamentazione etica e legale dell'IA per prevenire abusi e garantire che il progresso tecnologico sia allineato con i valori umani fondamentali. Le IA possono raggiungere obiettivi impensabili per l'uomo, ma la loro logica di funzionamento differisce radicalmente da quella umana e può portare a conseguenze inaspettate se non regolamentate adeguatamente. L’AI Act è il primo passo di una legislazione solida e unitaria, con cui l’Europa diventa la prima entità sovrannazionale a dotarsi di una legge che regolamenterà l’intelligenza artificiale: sin dalle prime battute del testo si intuisce il focus sulla tutela dei diritti e della privacy dei cittadini. Ne scrive Lorenzo Perin.
💡L’intelligenza artificiale può aiutare a fare buone traduzioni di testi di divulgazione scientifica? Il film Oppenheimer ha trionfato anche ai BAFTA. L'opera di Christopher Nolan ha vinto le sette iconiche maschere in bronzo che rappresentano i più importanti premi britannici per il cinema mondiale. Luca Guzzardi, docente di filosofia della Scienza all'Università degli Studi di Milano, è stato sollecitato dalla visione del film a rileggere una biografia del grande scienziato e ha scelto quella di Ray Monk, Robert Oppenheimer. L’uomo che inventò la bomba atomica" (tr. it. di Giuseppe Bernardi, Bompiani, Milano 2014). Guzzardi ne ha tratto spunto per una riflessione sulla traduzione scientifica, nata dall'avere rinvenuto nella traduzione della biografia diverse distrazioni, imprecisioni nella terminologia o errori tout court.
Nelle traduzioni, commenta Guzzardi, la possibilità di sbagliare si annida a ogni riga. Per svariate cause, tutte comprensibili: l’incompetenza, perché nessun traduttore può essere competente su tutto; la distrazione; la stanchezza che ti prende dopo pagine e pagine; la fretta e i tempi sempre troppo stretti… Non potremmo quindi delegare questo lavoro all’IA? Eppure, secondo Guzzardi, la traduzione di saggi scientifici ha e continuerà ad avere senso – anche se Chat GPT e altre chatbot di IA possono legittimamente entrare nella rete dei collaboratori alla traduzione finale, ottimizzando e rendendo più preciso il lavoro e riducendo le sviste.
🌳Le piante sono intelligenti? I dati a oggi non lo confermano. Comparse sulla terra 450 milioni di anni fa, fondamentali per noi sotto svariati aspetti, le piante legano la salute umana con la salute dell'ambiente nel contesto dell’approccio One Health. Ma spesso sono raccontate attraverso una lente antropomorfica.
A differenza di quanto avviene nella ricerca scientifica e nei testi universitari, dove l'obiettivo è capire i meccanismi, sui media, nel web o nella pubblicità lo spazio dato alle piante e al mondo che ruota attorno a esse mostra due letture dominanti: una è utilitaristica, l’altra passa attraverso una lente antropomorfica, che permette la costruzione di sentimenti e relazioni. In questo contesto si pone un dibattito che vede contrapposti divulgatori e ricercatori con competenze diverse: le piante sono intelligenti? Google indica decine di titoli di libri sull'argomento, che spaziano dalla vita segreta delle piante, alla loro sensibilità, alla loro capacità di avere intenzionalità e memoria, identificando anche una nuova disciplina, la neurobiologia delle piante. Ma se un'analisi simile è condotta usando un motore di ricerca scientifico, i risultati sono invece molto limitati: lavori sull'intelligenza delle piante pubblicati su riviste scientifiche con un buon valore di impatto sono pochi. Sono, inoltre, per lo più, lavori di riflessione teorica, con pochi dati sperimentali.
Ne scrive Paola Bonfante, a lungo docente di biologia vegetale all’Università di Torino e membro del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica in quanto scienziata italiana highly cited.
🦇Il cambiamento climatico sta provocando adattamenti morfologici in alcune specie animali, inclusi i chirotteri (più noti come pipistrelli). E questo può metterli a rischio. Uno studio condotto dall' Università degli Studi di Napoli Federico II nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ha dimostrato un aumento delle dimensioni del vespertilio di Daubenton, un chirottero che vive lungo il fiume Sangro. L'aumento delle dimensioni è collegabile all'incremento delle temperature medie, salite di ben 4 gradi dal dicembre 1999 al maggio 2023. Le femmine del vespertilio si stanno inoltre spostando verso altitudini più elevate. I vespertili di Daubenton del fiume Sangro non sono i soli chirotteri a mostrare un aumento di taglia in risposta al cambiamento climatico: un'analisi analoga condotta su 15 specie di chirotteri italiani dimostra un pattern simile anche nel pipistrello pigmeo e nella nottola di Leiser.
L’aumento di dimensioni è un esempio di plasticità fenotipica, ovvero di capacità di un individuo di adattarsi morfologicamente al contesto ambientale. Diventare più grandi può però comportare rischi per la sopravvivenza: studi precedenti hanno infatti dimostrato una diminuzione della speranza di vita legata all'aumento di dimensioni, probabilmente legata alla difficoltà di soddisfare un accresciuto fabbisogno energetico con le risorse presenti in natura. In particolare, la diminuzione globale degli insetti, dovuta all'uso di pesticidi, costituisce una minaccia significativa per le specie di chirotteri e richiede un'attenzione urgente per la conservazione di queste popolazioni. Ne scrive Laura Scillitani.
Parlare di sperimentazione animale non è semplice: è un tema che chiama in causa le logiche e le dinamiche della ricerca scientifica, che sono complesse e spesso richiedono conoscenze pregresse; un tema che tocca la sensibilità di chiunque abbia a cuore il benessere animale e umano. È anche un tema che può essere molto polarizzante, cioè capace di creare schieramenti di opinione basati su rigide ideologie. Research4life ha intervistato Giulia Lupi, che dal 2015 conduce un interessante progetto di comunicazione che passa interamente sui social media: la pagina Facebook Scienziati, filosofi e altri animali, nata con un focus preciso proprio sulla sperimentazione animale e oggi dedicata a molti altri aspetti riguardanti il loro (e il nostro) benessere.
Appuntamenti
📅Martedì 27 febbraio a Milano alle ore 18.30, presso la Sala Cenacolo del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, via San Vittore 21, si terrà il primo evento live di Fatti per Capire, il progetto di Barbara Gallavotti che vuole approfondire argomenti al centro di dibattito pubblico, grazie a fatti, idee e punti di vista di ricercatori con competenze specifiche sulla questione di volta in volta trattata. Questo appuntamento affronterà un tema che è ormai al centro delle nostre vite: l’Intelligenza Artificiale e la sempre maggiore integrazione degli esseri umani con le macchine. Si tratta di uno di quegli argomenti sui quali siamo chiamati ad esprimerci, da cittadini, perché l’Intelligenza Artificiale è già divenuta fondamentale per moltissimi utilizzi, e si stanno aprendo orizzonti di “fusione” fra noi e le macchine così profondi da poterci rendere esseri umani diversi da tutti quelli che ci hanno preceduti. Vogliamo tutto questo? Quali vantaggi ci porta e quali problemi invece ci obbliga ad affrontare? Qui per maggiori info.
📅Giovedì 29 febbraio e Venerdì 1 marzo si terrà a Milano il Convegno internazionale RespiraMI - Recent advances on air pollution and health, in cui un panel internazionale illustrerà le ricerche più recenti sugli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute polmonare, cardiaca, neurologica e sui tumori. Una sessione sarà dedicata alle politiche, con la presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Direzione scientifica di Francesco Forastiere, Sergio Harari, Michal Krzyzanowski e Pier Mannuccio Mannucci. Qui il programma. Si può partecipare alla conferenza previa iscrizione qui.
Ho capito quanto l’inquinamento dell’aria potesse far male al sistema cardiocircolatorio, oltre che ai polmoni, quando ho visto la sezione delle arterie di topi da laboratorio esposti a una concentrazione di inquinanti raffrontabile a quella di Milano in questi giorni. La popolazione di topi era stata divisa in due gruppi: il primo gruppo era stato nutrito con una dieta grassa, e a sua volta era stato suddiviso in un gruppo esposto ad aria filtrata, un altro ad aria inquinata con polveri sottili. L’altro gruppo nutrito con una dieta normale e di nuovo suddiviso in una camera con aria pulita e una inquinata. Questa la foto delle arterie che mostra la formazione di placche aterosclerotiche nelle diverse condizioni.
E con questo vi auguro buona giornata. E buona fortuna.