Nel 2022 il valore globale della space economy ha raggiunto i 469 miliardi di dollari, pari allo 0,35% del PIL mondiale. Nel 2022 i finanziamenti pubblici per il settore spaziale ammontavano a 103 miliardi di dollari, di cui quasi il 60% proveniente dagli Stati Uniti e circa il 15% dall’Europa. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel saggio Europe in the Global Space Economy, di Patrizia Caraveo e Clelia Iacomino. Le due autrici, dopo un excursus storico sulla space economy, non mancano di evidenziare le criticità dell'Europa, bloccata dall'eccessiva frammentazione delle istituzioni che guidano la politica spaziale e dalla scarsa propensione al rischio sia degli attori pubblici sia delle aziende private: la natura poco coordinata della politica spaziale europea è diventata oggi evidente, e le sue conseguenze vanno dal minore peso diplomatico, alla ridotta condivisione delle conoscenze e all’inefficiente trasferimento tecnologico, oltre alla duplicazione dei programmi. Ne scrive Riccardo Lo Bue.
Tra i fattori che influenzano la migrazione ci sono i cambiamenti climatici. Secondo l’Internal Displacement Monitoring Centre nella prima metà del 2020 ci sono stati quasi 10 milioni di persone spinte a migrare da fattori ambientali, che aggravano anche le già presenti disuguaglianze e conflitti sociali. Nel 2030, secondo le Nazioni Unite, il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico. Nel 2050 si potranno raggiungere potenzialmente 200 milioni di sfollati per cause ambientali; 143 provenienti dall’Africa subsahariana, dall’Asia meridionale e dall’America Latina, secondo la Banca Mondiale. Ma ci sono ancora lacune nella mappatura del problema su scala globale e non esiste nemmeno una definizione univoca di “migrante climatico” a livello giuridico. Il progetto "Le Rotte del Clima. Crisi climatica e migrazioni: diritti in azione" cerca di riempire questo vuoto in diversi modi, per fornire uno strumento di tutela legale ai migranti climatici. Ne scrive Jacopo Mengarelli.
Il carbon offsetting prevede la compensazione delle emissioni con interventi che ne assorbano o annullino un quantitativo equivalente. Ma, come molti sospettavano, rappresenta spesso un espediente volto ad aggirare l’obiettivo primario per azzerare le emissioni, la mitigazione, e soprattutto è difficile da controllare e verificare. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, il carbon offsetting ha avuto un dilagante successo, avvalendosi dell’aumento di sensibilità ecologica dei consumatori. Non solo gli Stati e le città, ma ogni impresa, dalle compagnie aeree alle case di moda, dai supermercati ai fast food e perfino agli studi professionali ha diffuso annunci in cui sostiene di aver intrapreso progetti per azzerare le proprie emissioni di gas serra (talvolta richiedendo un contributo al consumatore). Stefano Nespor spiega perché tutto questo non ha senso e perché gli ambientalisti diffidenti avevano ragione.
Appuntamenti
🗓️Oggi, giovedì 19 ottobre, si tiene al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano il Convegno “La scienza si racconta. Esperienze a confronto” (dalle 14:30 alle 17:30, Sala Biancamano, entrata da via Olona 6b). L’incontro, organizzato dal Master Macsis-Università Milano Bicocca in collaborazione con il Museo e Zadig, prevede i contributi di cinque protagonisti della divulgazione scientifica: Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo, Roberta Villa, medico e giornalista scientifica, Serena Giacomin, fisica climatologa e Presidente di Italian Climate Network, Maurizio Melis, giornalista e conduttore della trasmissione Smart City di Radio24, Paola Catapano, responsabile produzione contenuti editoriali del CERN. Introduce Luca Carra, interviste a cura degli studenti Macsis. Iscrizione gratuita e programma su Eventbrite.
🗓️Dal 26 ottobre al 5 novembre si tiene a Genova il Festival della Scienza: quasi 250 eventi in 11 giorni, distribuiti in 35 location, con 300 ospiti e più di 500 giovani coinvolti. Apriranno il Festival Michelangelo Pistoletto e Marco Paolini. Qui il programma della manifestazione.
🗓️Dal 28 novembre al 1 dicembre si tiene a Trieste la XII edizione del Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza della SISSA. Con una quarantina di appuntamenti e circa 140 relatori e relatrici, il Convegno rappresenta un’opportunità di confronto tra studiosi e professionisti del settore a livello nazionale. Al termine del Convegno saranno festeggiati i 30 anni del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA (MCS). La registrazione per le singole giornate di partecipazione è richiesta entro martedì 14 novembre. Qui maggiori informazioni.
La sfida del giornalismo è accertare i fatti in modo indipendente, quindi aiutare a interpretarli. Nelle guerre questo è un compito molto arduo. Lo è in particolare ora nella Striscia di Gaza, dove sono già 19 i giornalisti morti, e la maggior parte dei media occidentali hanno fatto rientrare i loro reporter per ragioni di sicurezza. C’è ancora discussione intorno alla reale entità dei danni dovuti all’esplosione all’ospedale di Gaza, e di chi sia la responsabilità. Al momento fa fede la parola dei contendenti, da prendere con molta cautela. È il grande problema dell’informazione, assediata e insidiata da quella che un tempo si chiamava propaganda. Per questo è sempre più necessaria una informazione razionale, coraggiosa e indipendente, basata su dati verificati e sulle risorse della scienza. Il giornalismo scientifico non è necessariamente un giornalismo che parla di scienza. Può essere inteso anche come un giornalismo tout court, che si avvale dei metodi della ricerca scientifica. Questa è la nostra aspirazione, che ha bisogno della tua partecipazione, dei tuoi consigli e se puoi anche di un aiuto concreto. Scrivici a info@scienzainrete.it. E contribuisci con una libera donazione. Grazie per la tua attenzione!