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L’orsa amarena con i cuccioli - Foto di Francesco Lemma
Il 2023 sarà ricordato come un anno nero per gli orsi in Italia, finiti sulle prime pagine di giornale e al centro di dibattiti infuocati su media e social, e mai per buone notizie. Il 31 agosto è stata uccisa a fucilate F17, l’orsa Amarena, popolare per via delle sue frequenti apparizioni nei paesi dentro e fuori il Parco Nazionale d’Abruzzo. Amarena è stata uccisa in una zona periferica del paese di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco, mentre stava predando galline insieme ai suoi due cuccioli.
L'uccisione dell'orsa ha scatenato una forte reazione emotiva e ha dato il via a una vera e propria infodemia, piena di contraddizioni. Laura Scillitani, che da più di quindici anni si occupa di conservazione e gestione di grandi mammiferi, ci offre un rigoroso debunking delle notizie e informazioni non basate su dati scientifici che hanno invaso i media. E spiega che bisogna lavorare in modo coordinato per la tutela di questa piccola popolazione di orsi, e cambiare i comportamenti di tutti, per coesistere con gli orsi appenninici e salvarli dall'estinzione.
Si è aperta oggi a Milano la campagna Healthy Lungs for Life, per sensibilizzare sull’importanza di respirare aria pulita. Raccogliere sostegno per le politiche che promuovono l’aria pulita, con particolare attenzione alla proposta di nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria in discussione il 13 settembre al Parlamento europeo: è questo l’obiettivo della campagna Healthy Lungs for Life di quest’anno, in corso a Milano per tutta la settimana prossima. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esposizione all’inquinamento atmosferico è la quarta causa di malattia e mortalità prematura nel mondo (dopo ipertensione, fumo e malnutrizione). Si stima che a causa dell’inquinamento la popolazione europea perda mediamente quasi un anno di vita. La campagna Healthy Lungs for Life vuole attirare l’attenzione su questi problemi e promuovere politiche più coraggiose di lotta all’inquinamento. Ne scrive Natalia Milazzo.
Il turismo è nemico dell’ambiente? Rientrati dalle vacanze, una riflessione sull’impatto ambientale delle nostre estati. Quest’anno sono ormai più di 954 milioni i turisti arrivati in una qualche destinazione, 45 arrivi ogni secondo. Secondo la World Bank ogni anno i turisti complessivi sono quasi un miliardo e mezzo. Nel 1950 erano 25 milioni, per il 2030 si potrà arrivare a 1,8 miliardi. Queste grandi masse di persone e tutto l’indotto che vi sta dietro non può che generare impatti negativi sul clima, visto l’attuale impianto abbondantemente fossile dell’economia globale. In particolare, il turismo è responsabile del 5% delle emissioni di gas serra globali, con il trasporto che copre la quasi totalità del contributo. E secondo quanto riportato dall’UNEP, il programma ambientale delle Nazioni Unite, in assenza di una transizione ecologica «il turismo genererebbe fino al 2050 un aumento del 154% nel consumo di energia, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nel consumo di acqua e del 251% nello smaltimento dei rifiuti solidi». Jacopo Mengarelli ha passato in rassegna e commentato alcuni dati che danno un quadro del problema.
Rendere il turismo più sostenibile, però, non è impossibile. Oltre a seguitare con la transizione ecologica, tra cui l'elettrificazione dei trasporti di cui il settore beneficerebbe, serve soprattutto migliorare la gestione dei rifiuti e creare incentivi per premiare chi sta già facendo bene. Tra tutti il marchio Ecolabel, che è molto poco valorizzato dalle amministrazioni locali. In questo articolo consigli, dati e buone pratiche raccolta da Jacopo Mengarelli e - per l'Italia - una finestra su cosa prevede il PNRR.
Si riuscirà mai a regolamentare lo sfruttamento minerario dei fondali oceanici? Per ora siamo in alto mare. Con deep sea mining si indica l’estrazione di minerali dai fondali oceanici. Una questione ridiventata attuale in seguito alla crisi della catena di approvvigionamento di materie prime critiche. L'attenzione verso l'idea di estrarre minerali dalle profondità marine torna infatti ciclicamente, ogniqualvolta si alzano venti di crisi. Nonostante vari negoziati, la comunità internazionale non ha mai trovato un accordo per regolamentare questa attività. Quando nel 2021 l’isola di Nauru ha comunicato l'intenzione di voler cominciare a estrarre minerali dai fondali oceanici entro i prossimi due anni, si è riacceso il dibattito sul tema, dovuto anche ai timori per l’impatto ambientale che potrebbe avere. Riccardo Lo Bue ha ricapitolato la situazione, riassumendo la regolamentazione sul deep sea mining e facendo un punto sul dibattito oggi.
Se si guardano le percentuali relative all’impiego degli animali nel nostro Paese, si scopre che circa il 40% è impiegato a scopo regolatorio, vale a dire per i test e le procedure che servono per la produzione e il mantenimento di sostanze sul mercato europeo, compresa la valutazione di sicurezza e rischio per alimenti a uso umano e i mangimi. Rispetto ad altri Paesi, la percentuale italiana è piuttosto alta: per esempio, in Francia la percentuale di animali usata a scopo regolatorio non arriva al 35%, e in Germania è intorno al 24%. Come mai? Prima di tutto perché in Italia scarseggia la ricerca, ci spiega l’analisi di Research4life.
Appuntamenti
🗓️ 13 settembre, dalle ore 10:00 alle 12:55 Allianz MiCo, Gate 2, Viale Eginardo, 20149 Milano. Nel quadro della campagna Healthy Lungs for Life segnaliamo il workshop “Building support for clean air policies: empowering the respiratory community to advocate for clean air locally, nationally and internationally” - (“Costruire il supporto per le politiche sull’aria pulita: consentire alla comunità respiratoria di sostenere la causa dell’aria pulita a livello locale, nazionale e internazionale”). L’incontro è aperto a tutti, in particolare a professionisti, organizzazioni sanitarie e organizzazioni non governative locali, con un focus sul coinvolgimento della comunità e del pubblico sull’importanza di respirare un’aria pulita. Maggiori info qui. Per registrarsi qui.
Il workshop sarà in inglese ma c’è la disponibilità di interprete in italiano.
Qui altre informazioni sugli eventi collegati alla Healthy Lungs for Life.
🗓️ 14 settembre, alle ore 17:00, webinar su Scienza in rete. Decidere, morire, essere, nella medicina di oggi. Con questo nuovo libro il filosofo della scienza e di Medical Humanities Giovanni Boniolo si pone come la coscienza critica della medicina e della bioetica contemporanee. Decidere a quali screening sottoporre la popolazione, come intervenire nelle campagne di prevenzione, come affrontare la morte, come definire la propria identità nelle varie fasi della vita e di fronte a malattie come la demenza, sono alcuni dei temi dell’opera che l’autore discute con Paolo Vineis e Luca Carra in questo webinar.
Luca Carra - Direttore
Anche questa settimana proponiamo una serie di articoli che aiutano a seguire i temi più importanti che emergono dall’attualità, affidandoci a riflessioni e approfondimenti improntati al metodo della ricerca scientifica e della ragione, come è il caso della triste vicenda dell’orsa Amarena e delle difficile convivenza fra comunità umane e animali. Per fare meglio il nostro lavoro abbiamo bisogno della tua partecipazione, dei tuoi consigli e se puoi anche di un aiuto concreto. Scrivici a info@scienzainrete.it, e contribuisci con una libera donazione. Grazie per la tua attenzione!
L'orsa Amarena e la difficile arte della coesistenza
Grazie per il vostro impegno. Vorrei segnalarvi l'errore del link che dovrebbe condurre al sito di Rewilding Apennines: http://https://rewilding-apennines.com/it/appennino-centrale/). Il link ha un doppio protocollo iniziale, rispettivamente l' http:// che precede l' https://, quest'ultimo è quello corretto. Spero di esservi stato utile e ancora grazie.