Oggi lunedì 10 luglio partecipa alla Twitter Storm #RestoreNature
Cronache della ricerca, edizione speciale
Il prossimo 12 luglio il Parlamento europeo deciderà le sorti di una delle più ambiziose iniziative a sostegno della natura europea, la Nature Restoration Law, una proposta di legge che punta al ripristino degli habitat naturali europei. Mai come adesso è importante che tutti difendiamo la legge e spingiamo per la sua approvazione.
In occasione di questo appuntamento cruciale oltre 150 organizzazioni che si battono per la difesa della natura e che hanno già sottoscritto il Manifesto per la Nature Restoration Law, raccogliendo oltre un milione di firme e l’appoggio di 4.000 scienziati, decine di grandi imprese e centinaia di associazioni, hanno organizzato la
Twitter Storm #RestoreNature
lunedì 10 luglio tra le 10 e le 12
per chiedere in massa ai deputati europei di votare per il ripristino della natura
Per partecipare basta inviare tweet taggando i nostri europarlamentari con l’hashtag #RestoreNature ritwittando quello che pubblica il profilo WWF Italia https://twitter.com/WWFitalia oppure twittando liberamente.
Una serie di esempi di testi e visual utilizzabili sono disponibili in questa cartella Dropbox.
Questi invece i tag di eurodeputati italiani:
@beghin_t @DantiNicola @brandobenifei @fulviomartuscie @Mcampomenosi @FidanzaCarlo @FMCastaldo @ignaziocorrao @cozzolino62 @rosadamato634 @ladyonorato @giosiferrandino @LFerraraM5S @MarioFurore @DinoGiarrusso @PediciniEu @SabriPignedoli
Rendere la protezione della natura e il ripristino degli habitat un obbligo di legge è lo scopo della nuova proposta del regolamento europeo Nature Restoration Law. Una proposta ambiziosa, ma cruciale per dare concretezza all’European Green Deal.
La Nature Restoration Law punta infatti a servirsi dello strumento legislativo per un ripristino degli ecosistemi degradati, per fermare la perdita di biodiversità anche a garanzia delle generazioni future.
Si punta per il 2030 alla messa in opera di misure di ripristino di almeno il 20% delle zone terrestri e marine europee, per arrivare idealmente entro il 2050 a riqualificare tutti gli ecosistemi degradati. In particolare, la legge fa un esplicito riferimento agli ecosistemi fluviali, forestali, urbani e agricoli: si mira cioè a ridurre le barriere che limitano la connettività dei fiumi, ad aumentare gli stock di carbonio con una più oculata gestione forestale, a rendere più sostenibile la pesca, a diminuire l’uso di pesticidi negli ambienti agricoli.
Per saperne di più, leggi l’articolo di Laura Scillitani su Scienza in rete.