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Si può contrastare l’acidificazione degli oceani riversando in mare sostanze basiche?
Cronache della ricerca #273
Sì può contrastare l’acidificazione degli oceani provocata dall’aumento della CO2 atmosferica riversando in mare sostanze alcaline? Una delle conseguenze dell’eccesso di CO2 nell’atmosfera, prodotto come sappiamo dai combustibili fossili a uso umano, è l’acidificazione degli oceani, che la assorbono. E se una delle tante soluzioni per alleggerire il problema fosse riversare in mare minerali alcalini, cioè basici, come calce, calcare o olivina? I minerali alcalini infatti innalzano il pH dell’acqua, cioè ne riducono l'acidità, e nel contempo facilitano l’ulteriore assorbimento di CO2 dall'atmosfera. Su Nature è stato recentemente pubblicato un aggiornamento su questo metodo geo-ingegneristico per la riduzione dei gas serra. Ancora non è usato su larga scala, sembra in alcuni casi essere promettente, ma va applicato con cautela per evitare di ridurne l’efficacia e danneggiare gli ecosistemi marini. Una cosa è certa: come tutti i metodi di cattura e stoccaggio di CO2, non è una soluzione magica, ma piuttosto un aiuto alla necessaria decarbonizzazione da ottenere grazie alle energie rinnovabili. Ne ha scritto Jacopo Mengarelli.
📖 Ne La cura inaspettata, uscito recentemente per Mondadori, Alessandro Aiuti e Annamaria Zaccheddu raccontano come l’HIV da “peste del secolo” sia diventato anche un valido alleato della terapia genica. Selezionato nella cinquina dei finalisti al nuovo premio Science Book of the Year, La cura inaspettata racconta la storia dell’Hiv, dall’ansia della ricerca per individuare le cause dell’AIDS, fino all’identificazione del virus responsabile; la sofferenza dei pazienti malati, compresi i bambini cui il virus era trasmesso per via materna; le difficoltà nel trovare una terapia efficace, che ha rappresentato una vera e propria sfida per il mondo biomedico: sono tutti aspetti che il libro trasmette in modo chiaro, profondamente umano, anche grazie alle parole di chi vi è passato in prima persona. Ma Aiuti e Zaccheddu seguono questo virus anche nel lungo percorso che ha compiuto nell’ambito della terapia genica, trasformandosi da nemico a possibile alleato. Ha letto il libro per noi Anna Romano.
Nella pubblica amministrazione, l'adozione e l'applicazione delle tecnologie digitali fa sì che ci si debba confrontare col modello di amministrazione disegnato dalla Costituzione. La forte spinta delle nuove tecnologie – big data e intelligenza artificiale in primis – non lascia più alibi a situazioni di inefficienza della pubblica amministrazione che, in coerenza al modello costituzionale, dovrà non soltanto provvedere alla cura degli interessi pubblici che fanno capo allo Stato ma, soprattutto, alla creazione delle condizioni concrete che consentono ai cittadini di esercitare i diritti e le libertà. Una sfida della quale Gianluca Fasano ci aiuta a mettere in luce alcuni dei punti principali.
Research4Life ha pubblicato l'ultimo approfondimento dedicato alle statistiche sull'impiego di animali a scopo scientifico in UE. Lo studio contiene i dati tratti dall'ultimo report europeo e riferiti al 2020. Il focus questa volta è sugli animali impiegati per la creazione e il mantenimento delle linee geneticamente modificate, ossia il cui genoma è stato modificato, per esempio per studiare la funzione di specifici geni o di alcune malattie. Nell'approfondimento sono tenuti in considerazione anche i fenotipi impiegati, distinguendo tra quelli “sofferenti”, ovvero caratterizzati dallo sviluppo o dall’aumento di suscettibilità allo sviluppo di una patologia, oppure che richiedono un ambiente biologicamente sicuro e “non sofferenti”. Leggi l’articolo completo sul sito di Research4Life.
Chiusa a tempo indeterminato per problemi logistici la sede di via Galla Placidia dell’archivio di Stato di Roma, che contiene i preziosi documenti sulla Roma postunitaria. Lo denunciano oltre a Paolo Buonora, già direttore dell’Archivio di Stato, la Cgil e la Fp Cgil di Roma e del Lazio. Nella nota delle organizzazioni sindacali si legge che la decisione sarebbe legata all’assenza del certificato anti incendio e delle condizioni di sicurezza necessarie per la permanenza all’interno del personale e degli utenti. Secondo quanto afferma il comunicato, era «una situazione su cui era possibile intervenire da tempo con azioni di adeguamento e manutenzione degli impianti, in attesa del completamento del progetto di trasferimento dalla sede di Galla Placida verso la nuova di Papareschi, che non è ancora pronta a ospitare uffici e patrimonio». Prosegue il comunicato del sindacato: «La disposizione della chiusura immediata è la diretta conseguenza dell’incuria del ministero della Cultura e rappresenta un danno per l’intera collettività».
Il sindacato chiede a tutte le istituzioni, a partire dalla direzione generale, di attivarsi per trovare una soluzione per rendere accessibile l’archivio in sicurezza e rendere operativa la nuova sede nel più breve tempo possibile.
Il progetto europeo ORCHESTRA, coordinato da Evelina Tacconelli dell’Università di Verona, offre ai ricercatori di partecipare alla sfida scientifica aprendo le porte ai dati relativi al COVID-19. L'obiettivo del progetto ORCHESTRA-Cohort, centrato sulla pandemia da SARS-CoV-2 e sulle sue conseguenze a lungo termine (come il long Covid), è quello di creare una visione clinica precisa della malattia per contribuire a una migliore cura dei pazienti e fornire raccomandazioni per il futuro. Gli scienziati sono ora invitati a candidarsi per partecipare a questa sfida scientifica, che prevede l'uso dei dati dei pazienti raccolti nel quadro del progetto, finanziato dall'UE. I ricercatori potranno utilizzare i dati della coorte ORCHESTRA per condurre la propria ricerca sul COVID-19, esplorando domande urgenti. Potranno così contribuire alla conoscenza scientifica globale sull'impatto della malattia, introducendo nuovi aspetti e fornendo nuove prospettive di ricerca. Gli scienziati interessati possono presentare la propria candidatura entro il 30 settembre 2023 e, se selezionati, avranno accesso ai dati della coorte e al supporto del team di ORCHESTRA per condurre analisi e studi specifici. Per maggiori informazioni: https://orchestra-cohort.eu/science-challenge-2023/
Il progetto ORCHESTRA, Connecting European cohorts to increase common and effective response to SARS-CoV-2 pandemic, ORCHESTRA - EU Horizon 2020 cohort to tackle COVID-19 international (orchestra-cohort.eu), è finanziato dal programma HORIZON 2020, l'iniziativa di ricerca e innovazione dell'UE. Il progetto è iniziato nel dicembre 2020, con l'obiettivo di ottenere una comprensione chiara dell'espressione clinica della pandemia da SARS-CoV-2 e di fornire raccomandazioni per le future crisi sanitarie. Un totale di 37 partner provenienti da 15 paesi hanno creato un'infrastruttura di ricerca per collaborare secondo standard comuni definiti. Gli obiettivi di ricerca includono l'identificazione dei fattori predittivi della presentazione del COVID-19, delle conseguenze delle varianti virali e dello stato di funzionalità immunitaria, dei marcatori di gravità della malattia, dell'efficacia della vaccinazione e delle conseguenze a lungo termine della malattia.
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Si può contrastare l’acidificazione degli oceani riversando in mare sostanze basiche?
Piacevole leggere di 'progressi', grazie.....per ora!