Dignitas infinita: la Chiesa conferma il suo no alla gravidanza per altri. Ma bisogna guardare alle nuove forme di genitorialità
Cronache della ricerca #305
Gestazione per altri, o GPA: l’8 aprile scorso il Dicastero per la dottrina della fede ha emesso la dichiarazione Dignitas infinita, che tra i molti "no" sui temi dell’autodeterminazione contiene anche una netta condanna di questa pratica; anzi, il papa in persona esorta a dichiarare la GPA reato universale (cosa sostanzialmente impossibile dal punto di vista giuridico, come abbiamo scritto qui).
Ma il punto non è tanto questo. Il punto è che ancora una volta ci si riferisce alla sola versione “in affitto”, ovvero a pagamento, ignorando le esperienze che sono ormai di tante persone: gestanti, genitori e figli e figlie di un progetto solidale. Si guarda altrove per non dover affrontare la realtà dei nuovi modi per essere genitori.
Quando esiste un abuso e una coercizione vanno sempre condannati e impediti, ma perché negare a priori la possibilità che una donna possa scegliere liberamente? Perché sottrarre alla società civile la possibilità di confrontarsi sui nuovi modelli di genitorialità resi possibili dall’evolvere delle tecniche di riproduzione medicalmente assistita cui anche la GPA appartiene? Ne scrive Eva Benelli.
🔬Sollecitati dal caso Neuralink, dieci ricercatrici e ricercatori di diverse discipline propongono una riflessione sulle neurotecnologie e le loro conseguenze per la scienza e l’etica, nonché sulle loro ricadute sociali. Neuralink, osservano, rappresenta un indubbio avanzamento tecnico, di fronte al quale è opportuno fare chiarezza e approfondire i diversi profili clinici, etici, normativi, sociali e filosofici che sono toccati dal progresso nella ricerca sulle neurotecnologie. Diversi sono gli interrogativi che si aprono, infatti, a partire da quelli relativi alla sicurezza dell’impianto e del dispositivo: ma ci sono da chiarire aspetti importanti come la consapevolezza dei pazienti, le garanzie di continuità assistenziale assicurate al paziente dopo l’impianto, oltre alle incognite sui problemi legati al suo possibile uso come mezzo per potenziare le capacità fisiche e mentali di persone sane. Il caso tocca inoltre questioni che riguardano l’etica della ricerca, la psicologia e la filosofia. I punti che meritano maggiore attenzione sono esposti nel documento firmato dai dieci scienziati.
🎶Le Quattro stagioni di Vivaldi descrivono il ciclo naturale del clima alle nostre latitudini. Ma come suonerebbero dopo il cambiamento climatico, ovvero per esempio con meno uccelli, un inverno più breve, maggiori quantità di acqua? Jacopo Mengarelli ne ha parlato con Simone Candotto, primo trombonista per la NDR Elbphilarmonie Orchester, che ha arrangiato il brano Four Seasons by Data, una rivisitazione del celebre concerto di Vivaldi composta cercando di tenere conto delle conseguenze del riscaldamento globale sulla partitura. Four Seasons by Data verrà eseguito il 20 aprile a Milano all'Auditorium di Largo Mahler con l'Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Ruben Jais e la partecipazione di Luca Mercalli.
📖Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Paul Feyerabend, filosofo della scienza, noto in particolare per il saggio Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, di cui è in uscita il 16 aprile una nuova edizione (Feltrinelli) a cura di Luca Guzzardi, docente di filosofia della scienza all’Università statale di Milano, che ci aiuta a contestualizzare l’opera di Feyerabend: il suo motto tutto va bene, con cui sottopone a una critica serrata i cinquant’anni di filosofia della scienza a lui precedenti, a partire da Karl Popper, si deve anche agli anni vissuti in una soffocante temperie di furore metodologico. È l’urlo liberatorio di chi infine riconosce “che l’idea di un metodo invariabile, o di una teoria invariabile della razionalità, poggia su una visione troppo ingenua dell’uomo e del suo ambiente sociale.” Per Feyerabend tutto va bene andava però inteso alla luce delle indagini storiche. Non significava che qualsiasi idea, a prescindere dalle condizioni in cui si presenta, andasse bene, ma che dalle condizioni in cui le idee si presentano non si può prescindere. Non una posizione “contro la ragione”, ma un monito a vigilare su qualsiasi concezione e metodo che voglia, magari subdolamente, prendere il sopravvento, e un invito a non lasciarsi governare dai loro cantori.
Research4life, che rappresenta le principali realtà italiane nel campo della sperimentazione animale per scopi medici e veterinari, esprime forte perplessità su un articolo della recente proposta di legge (a prima firma Michela Brambilla) sui reati contro gli animali, che prevede un contributo economico, da destinare ai centri per animali sequestrati o confiscati, a carico di chi detiene animali per diversi scopi, contributo particolarmente alto a carico di chi detiene animali destinati alla sperimentazione. Come ha commentato Giuliano Grignaschi, portavoce di Research4life, questo implica costi maggiori anche per i ricercatori che devono usare gli animali per i propri studi. Research4life ricorda che in Italia la sperimentazione in campo medico utilizza meno animali che in altri paesi, limitandola ai casi in cui essa è ancora necessaria, e che si svolge seguendo severi protocolli a salvaguardia del loro benessere. «Se abbiamo vaccini e altri farmaci anticancro e contro molte altre malattie, efficaci e sicuri, è proprio grazie alla ricerca condotta su animali, per l’80% topi e ratti», ricorda Grignaschi, sottolineando l’immenso valore sociale della sperimentazione in campo medico e farmacologico, tale da non meritare certo una penalizzazione.
Appuntamenti e segnalazioni
🗓️Le Accademie nazionali dei Paesi del G7 si sono riunite a Roma presso l'Accademia Nazionale dei Lincei l’11 e 12 aprile per discutere importanti questioni globali. Conosciuta come Science7 (S7), l'iniziativa mira a creare documenti congiunti (joint statements) su temi cruciali, da presentare ai capi di Stato e di governo del G7. I partecipanti hanno incluso autorevoli accademici provenienti da varie istituzioni dei Paesi del G7. Sono stati affrontati temi come la sicurezza alimentare, l'intelligenza artificiale, la salute pubblica, il controllo delle armi nucleari, le disuguaglianze sociali e la comunicazione del patrimonio culturale. Le raccomandazioni sono molte: dalla promozione di una rivoluzione agraria sostenibile alla gestione sicura dell'Intelligenza Artificiale: su questo punto in particolare si chiede ai governi di incentivare le applicazioni socialmente utili dell'Intelligenza Artificiale e di favorire la cooperazione fra i privati, che creano innovazione, e le istituzioni pubbliche che regolano lo sviluppo e promuovono la ricerca di base. Si raccomanda anche di affrontare il grave problema della resistenza antimicrobica e di promuovere la crescita economica e la cooperazione internazionale per combattere la povertà. L’S7 ha inoltre sottolineato l'importanza della conservazione e della diffusione della conoscenza del patrimonio culturale umano. Sul sito dei Lincei è possibile scaricare i documenti.
🏆È uscita il 10 aprile la quattordicesima edizione della classifica mondiale delle università QS World University Ranking by Subject 2024. L'Italia occupa il secondo posto in UE, dietro solo alla Germania. Tra gli atenei spicca l'università di Roma La Sapienza, che mantiene il primato mondiale negli studi classici e in storia antica. L’Università degli studi di Milano è prima in Italia in medicina, farmacia e farmacologia, scienze veterinarie, odontoiatria e materie relative allo sport. A livello mondiale, gli atenei italiani sono settimi dopo quelli di Stati Uniti, Regno Unito, Cina Continentale, Germania, Australia e Canada. Qui la classifica completa.
🗓️Ricordare Leonardo da Vinci: il 15 aprile a Firenze e il 2 maggio a Milano. Doppio evento nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi di Milano, accomunate dalla figura di Leonardo. Qui tutte le informazioni.
🗓️ Mercoledì 17 aprile alle ore 18 webinar “Malattie genetiche e test del portatore”, organizzato dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, rivolto a medici e mediche di famiglia, ginecologia e ostetricia, genetica medica, medicina generale e ostetrici e ostetriche. La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa in Europa: riduce l’aspettativa di vita e costringe a pesanti terapie quotidiane, perché non esiste ancora una cura risolutiva. In Italia, una persona su 30 è portatrice sana di una delle mutazioni genetiche che la provocano e quasi sempre non lo sa. Una coppia formata da due portatori sani, a ogni gravidanza, ha una probabilità del 25% di avere un figlio malato. Qui per informazioni e per iscriversi.
La scomparsa di Daniel Kahneman lo scorso 27 marzo ha giustamente fatto notizia. Il suo contributo all’economia comportamentale e alla psicologia - in particolare ai bias cognitivi che ci fanno spesso prendere abbagli quando ragioniamo in condizioni di incertezza - resterà nella storia. Non c’è lettura migliore di Pensieri lenti e veloci per capire la natura degli errori.
Non tutti sanno che il premio Nobel Kahneman e il collega Amos Tversky, morto prima di poter forse condividere il Nobel, sono gli autori di un questionario per la selezione delle truppe scelte dell’esercito israeliano (IDF), di cui i servizi segreti di mezzo mondo hanno cercato di entrare in possesso senza riuscirci. O almeno così viene raccontato nel libro Un’amicizia da Nobel, di Michael Lewis.
L’aneddoto mi è tornato in mente leggendo nei giorni scorsi le polemiche sulla ricerca scientifica dual use, che può avere cioè ricadute sia in campo civile sia militare. Anche la psicologia evidentemente si presta a diventare strumento di guerra. Sicuramente il questionario di Kahneman-Tversky serviva a scegliere i combattenti più forti ma anche più intelligenti e capaci di discriminazione razionale in condizioni di emergenza. Qualità che, a giudicare dal corso che ha preso l’attuale guerra di Gaza non sembrano abbondare nelle file dell’IDF. Un articolo del giornale israeliano Haaretz ha riferito di letture di poesie ai soldati per incitarli alla vendetta e a una guerra di religione. Segue l’inevitabile dibattito se l’iniziativa sia conforme al codice etico dell’IDF.
Hanno anche un codice etico.

Temo che, quando c'è di mezzo il denaro, anche in assenza di coercizione, la libertà di scelta non sia poi così sicura.
Il Papa è andato oltre l'auspicio del reato universale. Ha auspicato che un sempre maggior numero di stati renda quello che l'utero in affitto (vero nome della GPA) è: un grave reato contro la donna, cioè contro l'umanità. Tutti proveniamo da una donna, la donna viene prima dei minori, che senza di lei non esisterebbero. Ciò che forse dà più fastidio è che contro questa barbarie vi sia una larga e probabilmente maggioritaria fetta della società. E dunque che la battaglia contro l'utero in affitto non sia prerogativa dei credenti. In quanto alla versione solidale, i dati sono chiari: è una forma residuale. Nella gran parte dei casi è un business. Sulla pelle della donna. Basta andare sui siti che la pubblicizzano: le cifre parlano da sole. Ed indicano lo sfruttamento dei ricchi sui poveri. Ad eccezione dei figli nati dalla versione solidale (ammesso che lo sia davvero), andrebbe applicata l'escursione della patria potestà. Quale educazione fornirebbero adulti che considerano la donna un oggetto?