Alla giornata mondiale della sclerosi multipla (30 maggio) la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi racconta la sua malattia al Congresso scientifico di AISM, che proseguirà fino al 1° giugno a Roma. Un discorso emozionato e intenso, che riflette su come la malattia ci renda fragili e trasparenti, e ci costringa a un percorso accidentato nella sanità pubblica per avere con grandi difficoltà quello che - a leggere la Costituzione della Repubblica - ci dovrebbe spettare come diritto universale, che annulla le disuguaglianze di accesso e di capacità di fronteggiare la malattia, che garantisce diagnosi e cure gratuite e tempestive, e un rapporto adeguato con i curanti. La riflessione porta Mannocchi e concludere che la malattia non va vissuta come un fatto individuale ma collettivo, che difenda e ribadisca il diritto alla salute che non va mai dato per acquisito.
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Giornata mondiale della sclerosi multipla
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Alla giornata mondiale della sclerosi multipla (30 maggio) la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi racconta la sua malattia al Congresso scientifico di AISM, che proseguirà fino al 1° giugno a Roma. Un discorso emozionato e intenso, che riflette su come la malattia ci renda fragili e trasparenti, e ci costringa a un percorso accidentato nella sanità pubblica per avere con grandi difficoltà quello che - a leggere la Costituzione della Repubblica - ci dovrebbe spettare come diritto universale, che annulla le disuguaglianze di accesso e di capacità di fronteggiare la malattia, che garantisce diagnosi e cure gratuite e tempestive, e un rapporto adeguato con i curanti. La riflessione porta Mannocchi e concludere che la malattia non va vissuta come un fatto individuale ma collettivo, che difenda e ribadisca il diritto alla salute che non va mai dato per acquisito.