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Il Parlamento UE ha approvato una direttiva ambiziosa per migliorare la qualità dell'aria.
Cronache della ricerca #278
La nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, in discussione in questi giorni al Parlamento europeo, è stata approvata ieri. Una vittoria per l’ambiente e per la salute, anche se ora si attende la votazione del Consiglio dell’Unione europea, che essendo costituita dai rappresentanti dei 27 governi potrebbe annacquare alcune parti della direttiva. La Direttiva aggiorna i limiti di concentrazione dei principali inquinanti atmosferici, avvicinandoli progressivamente a quelli stabiliti dalle nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (2021), da rispettare al 2035. Una grande sfida che - in linea con il Green Deal - apre la strada a una decisa minimizzazione degli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Nonostante le resistenze, la voce di molti scienziati e associazioni di malati, come la European Lung Foundation, è stata ascoltata e si è tradotta almeno in Parlamento in una legge coraggiosa, anche se sposta in avanti di 5 anni quanto proposto a giugno dalla Commissione ambiente del Parlamento. Luca Carra ha spiegato in un articolo le posizioni in gioco, le resistenze delle Regioni più inquinate come la Lombardia, e i presupposti scientifici della Direttiva.
Si è conclusa ieri a Milano la campagna Health Lungs for Life, quest’anno focalizzata sull’importanza di combattere l’inquinamento atmosferico. Promossa da European Lung Foundation (ELF) in collaborazione con European Respiratory Society (ERS), la campagna ha sostenuto con forza la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria. Nella campagna è stato denunciato come l’inquinamento atmosferico sia un problema allarmante, ma ancora poco compreso, che richiede una presa di coscienza da parte delle istituzioni alle quali sono richieste scelte non più rinviabili e l’adozione di misure più stringenti in termini di riduzione dell’inquinamento e promozione di stili di vita più sani. Ne ha scritto Natalia Milazzo.
📺Oggi alle 17 collegati al sito di Scienza in rete. Ripartiamo con i webinar in diretta del giovedì con un argomento che offre molti spunti di riflessione: etica e medicina oggi. Con il nuovo saggio Decidere, morire, essere nella medicina di oggi (Mimesis Edizioni) il filosofo della scienza e di Medical Humanities Giovanni Boniolo pone alcune questioni cruciali per la medicina e la bioetica contemporanee. Come decidere a quali screening sottoporre la popolazione? Come intervenire nelle campagne di prevenzione? Come affrontare la morte e quale il ruolo del medico davanti a quello che potrebbe sembrare uno scacco? Come definire la propria identità nelle varie fasi della vita e di fronte a malattie come la demenza? Sono alcuni dei temi dell’opera che l’autore discute con l’epidemiologo e scrittore Paolo Vineis e Luca Carra oggi, giovedì 14 settembre, in diretta streaming alle 17 sul canale Youtube di Scienza in rete. Non mancate!
🔬Il sogno della superconduttività e lo strano caso di LK99. «Dove posizioneresti questi autori in una scala da “truffatori senza vergogna” a “scienziati troppo entusiasti”?» Questa è la domanda che David Larbalestier, professore di ingegneria meccanica alla Florida State University, si è visto recapitare da un collega, insieme all’articolo che annunciava la scoperta di un materiale superconduttore a temperatura ambiente. Due articoli apparsi sulla piattaforma di preprint arxiv.org hanno prospettato la scoperta di un superconduttore “da sogno”, cioè in grado di lavorare e temperatura e pressione ambiente, chiamato LK99. (Da ricordare che la superconduttività a oggi è ottenibile solo a temperature estremamente basse e le applicazioni tecnologiche devono prevedere raffinate operazioni di raffreddamento). La pubblicazione ha fatto notizia e scosso la comunità scientifica; ma, come ha definitivamente concluso la tavola rotonda dedicata al tema e tenutasi proprio a settembre nell'ambito della Conferenza Europea sulla Superconduttività Applicata, LK99 non è altro che una bufala. Riccardo Lucentini spiega che cosa è successo e perché. E soprattutto come un dato pubblicato su una piattaforma che non prevede peer review è stato smontato da successivi approfondimenti della comunità scientifica.
Perché non dobbiamo (più) parlare di “vivisezione”. Si tratta di un termine che compare ancora molto spesso quando si fa riferimento alla sperimentazione animale. È anche, però, un termine ambiguo e che distorce ciò che è l’uso degli animali in ambito scientifico. In termini strettamente etimologici, la parola viene dal latino e indica il “taglio dal vivo”. È innegabile che, in ambito scientifico, le pratiche che richiedono l’impiego di animali necessitino di individui vivi, per valutare per esempio come l’organismo risponda a un farmaco, quali dinamiche biologiche siano alla base di un certo processo fisiologico o patologico, o anche per studiare come si comporta nei diversi contesti e così via. Questo, però, non significa sottoporre un animale, sveglio e cosciente, a pratiche brutali e dolorose – che è invece ciò che inevitabilmente richiama alla mente il termine vivisezione. Su Research4life un approfondimento sul tema.
Appuntamenti
🗓️ Non mancare oggi 14 settembre alle 17 sul sito di Scienza in rete per la ripresa della stagione dei webinar in diretta streaming. Oggi parliamo di etica e medicina con il filosofo della scienza e di Medical Humanities Giovanni Boniolo e l’epidemiologo Paolo Vineis. Modera Luca Carra.
🗓️ Il 5 ottobre 2023 si tiene il convegno Dati sanitari e ricerca biomedica: opportunità e sfide presso l’auditorium del Campus Perrone UPO (Università del Piemonte Orientale), via Perrone 18, Novara. Durante il Convegno verranno affrontati gli aspetti etici, giuridici, scientifici e sociali legati all’utilizzo dei dati sanitari in ambito biomedico, passando in rassegna opportunità e sfide, in un’ottica di confronto interdisciplinare. Qui maggiori info, il programma e il modulo per registrarsi.
Luca Carra - Direttore
La votazione del Parlamento europeo che ieri ha approvato la nuova direttiva per limitare la concentrazione dei principali inquinanti atmosferici è una vittoria anche nostra, che premia un’attività di sensibilizzazione e informazione su questo e altri temi ambientali che dura da tempo e continuerà a intensificarsi.
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