In Europa tira cattiva aria: solo il 3,5% delle città monitorate è sotto i limiti OMS per il PM 2,5. E nessuna è in Italia.
Cronache della ricerca #326
La maggior parte delle città europee monitorate non rispetta il nuovo limite dell’OMS di 5 microgrammi per metro cubo all’anno di concentrazione di PM 2.5. Lo comunica l’Agenzia europea per l’ambiente, che ha aggiornato i dati sulla concentrazione di PM 2.5 in circa 370 città europee, con una popolazione maggiore di 50mila abitanti, per gli anni 2022 e 2023.
Sono solo 13 le città che rispettano il nuovo limite OMS stabilito nel 2021: non si tratta di limiti di legge, ma di soglie cautelative, sotto le quali gli effetti sanitari sono ridotti al minimo. La nuova direttiva europea indica un limite di legge di 10 microgrammi, da raggiungere nel 2030: il limite attuale in Europa è 25 microgrammi per metro cubo.
La città con l’aria migliore è Uppsala. Nessuna città italiana tra quelle monitorate rispetta il limite di 5 microgrammi annui di concentrazione di PM 2,5 al metro cubo. E solo cinque hanno un’aria definibile discreta: Sassari, Livorno, Savona, Battipaglia e Siracusa. La maggior parte sono classificate con qualità dell’aria moderata o scarsa.
L’esposizione al particolato atmosferico accresce il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori, effetti sul sistema nervoso, effetti sulla gravidanza. L’Agenzia ci ricorda che il Green Deal europeo stabilisce per il 2030 l’obiettivo di ridurre del 55% le morti premature causate dal particolato fine, rispetto ai livelli del 2005. Sono impegni che dovranno essere portati avanti dalla Commissione europea in fase di definizione.
Ne scrive Jacopo Mengarelli.
📖C’è differenza tra una dimostrazione dell’esistenza di Dio (assoluta) e il fornire prove della sue esistenza (relative). Lo sostengono Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, autori del saggio Dio, la scienza, le prove, che rispondono alla recensione di Hykel Hosni e Angelo Vulpiani pubblicata a settembre su Scienza in rete. Contrariamente a quanto affermano Hosni e Vulpiani, che la scienza non può dire nulla riguardo all’esistenza di Dio, poiché si tratta di ambiti separati senza reciproca comunicazione, secondo i due autori la scienza può farlo, sia per l’esistenza di implicazioni verificabili della tesi della non esistenza di Dio, sia perché molti scienziati e filosofi di spicco ritengono che la tesi dell’esistenza di Dio sia effettivamente una tesi scientifica. Hykel Hosni e Angelo Vulpiani hanno risposto in un nuovo articolo, sottolineando tra l’altro che i fatti empirici non ambigui che, se osservati, dimostrerebbero la non esistenza di Dio - e la cui negazione ne proverebbe quindi l’esistenza - non sono né accettati né respinti in modo unanime dalla comunità scientifica.
🏫La risoluzione 7-00203 presentata da Rossano Sasso e recentemente approvata promuove linee guida che escludano la presunta “ideologia gender” dall'educazione sessuale nelle scuole. La risoluzione non contiene indicazioni esplicite su quella che dovrebbe essere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, ma l’impressione è che si affermi di voler promuovere un confronto tra tutti i soggetti interessati purché i gruppi Lgbtqia+ rimangano esclusi. Il che spiega le proteste sia da parte dell’opposizione, sia di diverse associazioni che hanno partecipato in numerose piazze italiane al sit in "Scuola libera tutt3" di “Tocca a noi” e Arcigay per manifestare la loro contrarietà. Eppure proprio questi gruppi potrebbero avere un ruolo importante nell’educazione in ambito scolastico contro i pregiudizi e la discriminazione, i cui impatti negativi sulla salute e sul benessere sono ampiamente documentati nella letteratura scientifica. Ne scrivono Eva Benelli e Anna Romano.
📖Capovolgere la nostra percezione dei microbi: non uno sfondo impercettibile e semmai minaccioso, ma utili e indispensabili alla salute nostra e del pianeta. Questo vuole ottenere il saggio I microbi salveranno il mondo? Proteggerli per sopravvivere, di Duccio Cavalieri, Rino Rappuoli e Lisa Vozza, che spalanca le finestre sul mondo dei più antichi organismi viventi sulla Terra, comparsi ben prima di noi e capaci di adattarsi fino a occupare ogni nicchia del Pianeta, anche le meno abitabili. Anche se l’uomo parla di “antropocene” perché si sente al centro della vita sulla Terra, spiegano gli autori, il nostro pianeta è talmente plasmato dall’azione dei microbi che si dovrebbe parlare più correttamente di microbiocene, un’epoca iniziata quasi quattro miliardi di anni fa e che continuerà finché ci sarà vita sulla Terra: «Ogni piano per la conservazione della biodiversità terrestre, per essere realistico e sensato, non può non tenere contro della vitale necessità di preservare il mondo microbico». La recensione è di Natalia Milazzo.
💰Continua il crowdfunding Diamond Open Access: scienze naturali accessibili a tutti lanciato dalla Società Italiana di Scienze Naturali. Il progetto riguarda il finanziamento della pubblicazione delle storiche riviste Natural History Sciences (ex Atti), Rivista Italiana di Ornitologia e Natura in un momento particolarmente difficile per l’associazione, che da sola non è in grado di sostenere i costi di gestione e di pubblicazione. La campagna dura fino al 15 novembre: prevede delle ricompense per chi dona e, se non raggiunge la somma necessaria, restituisce tutto ai sostenitori, con l’idea che i soldi chiesti siano proprio quelli che servono per raggiungere lo scopo dichiarato. Qui si può consultare il progetto.
Quello verso la tutela degli animali è stato un lungo percorso che ha attraversato i secoli, influenzato da sviluppi filosofici, scientifici e giuridici. Dalle antiche riflessioni etiche sulla sofferenza animale alle moderne scoperte sulla senzienza, questo percorso lungo e complesso ha portato a una crescente sensibilità sociale e legislativa: Research4Life ne parla con Simone Pollo, filosofo e bioeticista dell’Università Sapienza di Roma.
Segnalazioni e appuntamenti
👩💻Giovedì 10 ottobre alle ore 16 webinar di Scienza in rete: Eva Benelli incontra Marco Boscolo per discutere del suo recente saggio La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza (Eris). Il webinar si può seguire in diretta sul sito o sul canale YouTube di Scienza in rete.
🗓️ Comunicare la scienza: le iscrizioni sono state prorogate al 15 ottobre: resta ancora qualche giorno per iscriversi al corso Comunicare la scienza istituito dalla Fondazione UNIBS insieme all'Università degli Studi di Brescia, Scienza in rete, e con il patrocinio dell'INFN. Il corso si terrà dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025, tutti i venerdì pomeriggio in presenza a Brescia e i sabati online. Tra i docenti Silvia Bencivelli, Patrizia Caraveo, Marco Cattaneo, Roberta Villa, Enrica Battifoglia, Francesca Scianitti, Marco Castellazzi, Chiara Sabelli, Cristina Da Rold, Margherita Fronte, Michela Moretti, Roberto Defez e la redazione di Scienza in rete al completo con Eva Benelli, Sergio Cima, Natalia Milazzo, Anna Romano, Jacopo Mengarelli, Riccardo Lo Bue, Laura Scillitani. Sarà anche un’occasione per conoscerci! Qui per informazioni e per iscriversi.
🗓️È partita il 1° ottobre la nuova campagna dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), che con illuminazione di monumenti, camminate in rosa e incontri aperti al pubblico unisce ricercatori, pazienti e sostenitori, con l’obiettivo di trovare cure sicure ed efficaci anche per le donne colpite dalle forme più aggressive di tumore al seno. Simbolo della campagna è il nastro rosa incompleto, come l’obiettivo che non è stato ancora raggiunto pienamente. Qui maggiori informazioni.
🗓️È disponibile dal 5 ottobre sulla piattaforma SAEPE il nuovo corso FAD sul MPOX. L'OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie una emergenza sanitaria globale visto il numero di casi in tutto il mondo. C'è ancora poca chiarezza su questa malattia, e i mezzi di comunicazione non hanno certo aiutato nell'informare correttamente le persone. Da qui l'esigenza di un corso di formazione a distanza che riporti le conoscenze scientifiche sul virus e sulla malattia. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Continua fino a domenica 13 ottobre a Bergamo BergamoScienza, festival di divulgazione scientifica organizzato dall’Associazione omonima: conferenze, spettacoli, concerti e laboratori – tutti gratuiti. In particolare domenica 6 ottobre alle ore 15 al cineteatro Colognola la storia dell'Universo raccontata da uno dei suoi protagonisti: il fotone. Joe il Fotone accompagna gli spettatori in un viaggio dal Big Bang alla Terra, attraverso le varie fasi della storia del cosmo. Qui maggiori informazioni.
🗓️Si può visitare fino al 10 ottobre all’Università degli Studi di Milano nell’atrio dell’Aula magna la mostra fotografica Le Grandi Frane trasformano montagne e condizionano società, promossa dal dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell'Università Statale di Milano. Un viaggio con al centro i processi di trasformazione dei paesaggi alpini e la vulnerabilità delle risorse naturali e culturali, che include gli strumenti di monitoraggio e di mitigazione dei rischi per acquisire consapevolezza e favorire comportamenti resilienti. Qui maggiori informazioni.
In questo momento in cui guerre locali rischiano di diventare regionali, e da regionali mondiali, non mi viene nulla di intelligente da dire, nulla di scientifico, nulla che valga la pena, se non “pace”, per dio! Pace. Tutti dovrebbero smettere quello che fanno e pensare a questo, anelare a questo, unire gli sforzi per fermare le stragi. Rinunciare a qualcosa per non perdere tutto. Ogni interesse, pensiero, attività, che non sia fermare la guerra, non è al momento giustificabile. Poi ci rimetteremo a guardare le stelle, ad acchiappare i neutrini, a manipolare girini, a discettare di social media e bambini. Ma ora è la pace il mio pensiero, il tuo pensiero, il nostro unico, obbligato, ultimo pensiero.
Da quanto ho letto e, soprattutto, ho saputo dal direttore dell'Arpa della mia città, la maggioranza delle polveri sottili, per quanto riguarda gli autoveicoli, è data dal consumo dei freni, nei pneumatici e dell'asfalto. Ne consegue che incide relativamente poco il tipo di auto! Anzi, quelle elettriche essendo in genere 1,25 volte più pesanti di quelle a combustione interna, danno un contributo maggiore in termini di usura di gomme e di asfalto! Se è così, il vero problema nelle città è ridurre comunque il traffico indipendentemente dal tipo di auto!
E, come disse così bene Corbin: l'uomo è capace del meglio come del peggio, ma è veramente nel peggio che è il migliore ....