Le giovani leve della ricerca scrivono a Bernini: è in gioco il nostro futuro
Cronache della ricerca #379
Un gruppo di giovani che hanno scommesso di fare ricerca in Italia hanno scritto una lettera aperta alla ministra dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini. Al di là dei dettagli tecnici che espongono nella lettera - come i limiti dei nuovi contratti di ricerca che hanno progressivamente sostituito gli assegni di ricerca - emerge da questa lettera la sincera preoccupazione di non farcela a restare nel sistema della ricerca del proprio Paese. Per questo ve la proponiamo, chiedendo anche di sottoscriverla, così come invitiamo la ministra e chi ha responsabilità sul tema ad ascoltare con attenzione le ragioni di chi ha intrapreso una strada che ora pare sbarrata. L’abbiamo detto tante volte, ma lo ripetiamo: il futuro di un Paese dipende anche dalla ricerca scientifica che riesce a esprimere. E il successo della ricerca dipende dalla massa critica di forze giovani, ben selezionate e valorizzate. Ascoltiamoli. A ben vedere non è in gioco solo il loro futuro.
Lettera aperta alla ministra Bernini. Firmala anche tu!
La lettera aperta indirizzata da un gruppo di assegnisti di ricerca e dottorandi alla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini esprime la forte preoccupazione dei firmatari riguardo alla recente transizione dagli Assegni di Ricerca (AdR) ai Contratti di Ricerca (CDR): sebbene questi ultimi offrano maggiori tutele contrattuali, il loro costo elevato e la rigidità normativa che li caratterizza stanno determinando, nei fatti, una drastica riduzione delle opportunità lavorative per i giovani ricercatori, aggravando il problema del precariato accademico e favorendo la fuga dei talenti all’estero. Questo mette a rischio un’intera generazione di ricercatori e la continuità della ricerca. Viene inoltre ribadita la scarsità di investimenti strutturali nella ricerca italiana, il blocco del turnover accademico e l’assenza di una prospettiva politica che delinei un percorso continuativo e strutturato per i giovani ricercatori. Si può aderire alla lettera firmandola sul sito di Scienza in rete.
Falso allarme! Come i pipistrelli si riconoscono e smascherano le truffe
Immaginate di ricevere un messaggio vocale con una richiesta di aiuto da parte di un amico, ma di scoprire subito che è una truffa, perché quella stessa persona è proprio lì accanto a voi. Ebbene, anche i pipistrelli sono in grado di fare un ragionamento simile. Uno studio del Museo di Scienze Naturali di Berlino e dell'Università di Napoli Federico II ha dimostrato che un piccolo pipistrello tropicale, Saccopteryx bilineata, riconosce la voce dei membri del suo gruppo e, per valutare un segnale d'allarme, verifica la coerenza tra l'allarme e ciò che sente, vede e odora. Riproducendo richiami di allarme da un altoparlante nascosto, i ricercatori hanno osservato che i pipistrelli rispondevano solo se il richiamo proveniva da un membro assente dal rifugio, ignorandolo invece se l’individuo era presente. I pipistrelli dimostrano così di avere un’abilità cognitiva avanzata, riscontrata finora solo in primati ed elefanti. Ne scrive Laura Scillitani.
Meteoriti: il ferro dal cielo che ha plasmato la nostra storia
Dall'antico Egitto agli Inuit, fino all’Europa della prima Età del Ferro, il legame profondo tra l'uomo e il ferro meteoritico non si è mai interrotto: prima fonte celeste per il prestigio di personalità di potere, poi resistente metallo per strumenti da pesca e armi, fino a oggetto di studio degli scienziati. Un materiale che ha attraversato la storia umana in molte delle sue culture in modi inaspettati, dimostrando come la curiosità e l’ingegno tipici della nostra specie ci abbiano sempre permesso di sfruttare le risorse naturali, anche quelle provenienti dallo spazio. Eppure, fino al 1800 letteralmente non si credeva all'esistenza dei meteoriti: la chimica Eva Munter e la paleoantropologa Alice Mosconi ci guidano in un viaggio tra mito, scienza e cultura materiale.
Su Nature è uscita la pubblicazione dell’articolo sul primo xenotrapianto di fegato
Lo studio degli xenotrapianti, trapianti sulla persona umana di organi provenienti da un’altra specie, avanza velocemente: dai primi xenotrapianti di rene e cuore su persone dichiarate cerebralmente morte siamo arrivati, in tempi relativamente molto rapidi, a quelli sui pazienti vivi. E da questi primi interventi, finora approvati per uso compassionevole (in assenza, cioè, di altri trattamenti che potessero salvare il paziente), siamo arrivati ai primi trial clinici – notizia degli ultimi mesi. Ora, un nuovo passo avanti: lo xenotrapianto di fegato. L’intervento era stato eseguito esattamente un anno fa, a marzo 2024, su una persona cerebralmente morta. Ma in questi giorni è stato pubblicato su Nature lo studio che descrive nei dettagli procedura e risultati. Research4life ne riporta gli elementi principali.
Addio a Giorgio Bignami, il ricordo di Stefano Cagliano
Il 16 marzo scorso è mancato Giorgio Bignami, medico, farmacologo, ricercatore attento e critico dei fondamenti scientifici delle attività cliniche, ma anche intellettuale impegnato e studioso delle ricadute sociali della ricerca scientifica. Persona di ampi interessi, ha contribuito al rinnovamento della medicina e della psichiatria, lavorando con Franca e Franco Basaglia. Si deve a Bignami il primo Progetto nazionale salute mentale, attivato da segretario del “Centro OMS per la ricerca e la formazione nel campo della salute mentale in Italia”. Stefano Cagliano lo ricorda così.
Segnalazioni e appuntamenti
🗓️ Mercoledì 2 aprile alle ore 9.30 a Milano all’Università degli Studi, Sala Napoleonica, Via Sant’Antonio 10/12 incontro “Just transition”: come realizzare una transizione ecologica socialmente accettabile. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Dall’8 al 13 aprile a Roma si tiene il Festival della Scienza all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Quest’anno si parla di Corpi. Ricordiamo in particolare sabato 12 aprile alle ore 16 l’incontro Altre maternità: Eva Benelli, giornalista scientifica, e Chiara Lalli, bioeticista e giornalista, discutono su corpo, genitorialità e biotecnologie. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Dal 10 al 13 aprile a Foligno si tiene la XIV edizione della Festa di Scienza e Filosofia, quest’anno dedicato a Intelligenze, circolarità, avvenire. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Giovedì 10 aprile alle ore 16 a Bologna, presso l’Aula della Specola, via Zamboni 33, conferenza di Federica Loiacono (INAF - Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello spazio di Bologna): Non solo belle immagini: il lavoro sporco degli astronomi. I racconti delle immagini “brutte”, tra luoghi comuni, quasar sfuggenti e stelle che possono diventare delle gran rompiscatole. Qui maggiori informazioni.
👨👩👧👦 Il successo della serie di Netflix Adolescence ha provocato un dibattito diffuso sulle difficoltà legate all’età dell’adolescenza, all’assenza di comunicazione tra genitori e figli, alla solitudine e ai pericoli connessi alle interazioni online nei ragazzi e nelle ragazze tra infanzia e maggiore età. Il progetto Family Skills, sostenuto da ATS Brianza, presenta il ciclo di videopillole Essere genitori oggi, dedicato alla genitorialità, che offre strumenti concreti utili ad affrontare le sfide educative e sostenere il benessere psicologico e relazionale dei minori. Le videopillole realizzate da Zadig, si basano sul modello di riferimento delle lifeskills, “competenze di vita” riconosciute dall’OMS come fattori protettivi per la salute e lo sviluppo. La terza videopillola è dedicata al tema “Non esistono genitori incapaci”. Un’ occasione per rafforzare competenze utili al ruolo genitoriale, per imparare strumenti efficaci e spendibili da subito nella quotidianità del rapporto con i propri figli.
👩🔬L'associazione Donne e scienza, nata per promuovere la partecipazione delle donne alla ricerca scientifica, ha pubblicato una presa di posizione contro la lista delle parole vietate dall’amministrazione Trump e a difesa della ricerca, di cui parità di genere e rispetto delle diversità sono pilastri fondanti. Per mantenere accesa la luce in tempi bui.
Basta e avanza quello che già avete! Per diventare “SCIENZIATI “ occorre un gran cervello di base, poi volontà e sacrifico costante, come per ogni lavoro intellettuale. Smettetela con le solite,annose,stantie e ripetitive lamentazioni. Sappiamo tutti che il solo danaro non trasforma un brocco in scienziato,soprattutto in Italia dove le carriere hanno un prevalente carattere ereditario o riconducibili ai potenti di turno.