La dimostrazione dell'esistenza di Dio su basi razionali è un tema sul quale si sono cimentati giganti del pensiero, da Anselmo d'Aosta a Gödel, passando per Tommaso d'Aquino, Cartesio, Leibniz e Kant. Ma come è ben noto si tratta di argomenti non conclusivi. Non sorprende dunque che periodicamente si torni sopra questo vecchio problema, con ogni evidenza mal posto. Tra gli ultimi tentativi il libro di Bolloré e Bonnassies Dio. La scienza. Le prove (Edizioni Sonda) sembra godere di un successo particolare. Pubblicato nel 2021, è stato tradotto in italiano nella primavera del 2024 guadagnandosi lodi senza riserve sulla stampa e sui media digitali. Il sottotitolo invoca «l’alba di una nuova rivoluzione». Ma ci sono novità dalla scienza in grado di colmare il vuoto dei tentativi precedenti? Benché il libro abbia venduto molto e attratto un certo interesse, non pare che ci siano novità reali rispetto ad Anselmo (morto all’inizio del XII secolo). Ci troviamo semmai solo un uso retorico e inappropriato di alcuni risultati scientifici, insieme a un errore logico comune a tutti gli argomenti a sostegno del cosiddetto “disegno intelligente”. In realtà per loro natura, la dimostrazione matematica e la prova scientifica non sono strumenti adatti a dimostrare l’esistenza del Dio. Ne scrivono Hykel Hosni e Angelo Vulpiani.
😷”Vaiolo delle scimmie” o Mpox: la dichiarazione dell’OMS di evento di rilevanza internazionale è legata alla necessità di sbloccare le risorse da utilizzare in caso di emergenze sanitarie per pagare personale e supporto tecnico. Ma certamente il rischio di diffusione anche in altri continenti delle infezioni non è remoto, se non si mettono in campo azioni adeguate. I principi epidemiologici di base, come realizzare una buona sorveglianza epidemiologica, rintracciare i contatti dei casi e isolare le persone contagiose, sono ancora gli strumenti fondamentali per arginare l’epidemia. Tuttavia ci sono ancora diversi aspetti scientifici da chiarire. Il più importante è senz’altro capire se Clade Ib sia più contagioso delle varianti precedenti e se sia più letale. La stima di pericolosità delle infezioni è molto complicata dalla presenza di infezioni da HIV e da malnutrizione. Per ora non è stato identificato un trattamento efficace e mancano dati sufficienti di sicurezza ed efficacia per l’utilizzo esteso di vaccini antivaiolosi. Ne scrive Stefania Salmaso.
🧑⚖️ Ad agosto è stata costituita la commissione parlamentare sul Covid-19. Vi è ragione per dubitare che la politica italiana riesca ad andare oltre uno scontro polarizzato ma, come è evidente dal testo in Gazzetta Ufficiale, gli obiettivi tecnico-scientifici necessariamente dovranno avere una risposta.
A livello internazionale, su molte questioni della gestione della pandemia e delle politiche vaccinali è in atto uno duro scontro che coinvolge riviste importanti. Un esempio viene dall’analisi dei dataset abruzzesi sull’efficacia real-world, ovvero dopo l'immissione in uso, dei vaccini: una storia ancora aperta, che dimostra quanto sia oggi complesso già solo seguire nella diversità e contraddittorietà delle diverse pubblicazioni la valutazione analitica di uno stesso dataset. In assenza di iniziative istituzionali e di un luogo di dibattito pubblico e di qualità scientifica adeguata e in attesa che la commissione parlamentare decida il suo calendario di lavoro e le audizioni di esperti, sarebbe necessaria un'iniziativa per creare un luogo aperto e indipendente di discussione e comunicazione, suggerisce in questo articolo l’epidemiologo Eugenio Paci.
⚛️Vuoi acquisire o affinare la capacità di fare informazione scientifica? Sono aperte fino al 30 settembre le iscrizioni al nuovo corso di formazione Comunicare la scienza, istituito dalla Fondazione UNIBS in collaborazione con l'Università degli Studi di Brescia (SMAE), Scienza in rete, e patrocinata dall'INFN- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il corso è rivolto a professionisti che vogliono essere messi in grado di comunicare la scienza e le innovazioni tecnologiche a un pubblico vasto e diversificato in modo efficace e accessibile, integrando diverse modalità di diffusione. Tra i docenti Silvia Bencivelli, Patrizia Caraveo, Marco Cattaneo, Roberta Villa, Enrica Battifoglia, Francesca Scianitti, Marco Castellazzi, Chiara Sabelli, Cristina Da Rold, Michela Moretti, Roberto Defez e la redazione di Scienza in rete al completo con Eva Benelli, Sergio Cima, Natalia Milazzo, Anna Romano, Jacopo Mengarelli, Riccardo Lo Bue, Laura Scillitani. Sarà anche un’occasione di conoscerci! Qui maggiori informazioni.
Research4life continua gli approfondimenti sulla sperimentazione animale in UE esaminando questa volta le categorie d’impiego e la gravità delle procedure. La ricerca (di base e applicata/traslazionale) si conferma come il campo che richiede più usi di animali, ma crescono anche gli usi volti alla conservazione delle specie. Nell’ambito della ricerca di base, il campo che ha richiesto maggiore uso di animali è, sia nel 2021 che nel 2022, quello degli studi sul sistema nervoso, seguiti dagli studi di immunologia e oncologia. Per quanto riguarda la ricerca applicata/traslazionale, nel 2021 la maggior parte degli usi riguardava le malattie animali, seguiti da quelli sul benessere e infine la nutrizione animale. Nel 2022, invece, sono stati gli studi sul benessere animale a richiedere maggiori utilizzi, seguiti da quelli sui tumori umani e da quelli sulle malattie veterinarie. Qui l’articolo completo.
Segnalazioni e appuntamenti
📖La pratica del tatuaggio, sempre più diffusa specialmente tra i giovani, si associa a potenziali rischi per la salute. Quali sono questi rischi? Quali le precauzioni da adottare? Gli ingredienti utilizzati per i tatuaggi sono veramente sicuri? Quali sono le tecniche di rimozione dei tatuaggi e le possibili complicanze? Che cosa si intende per tatuaggi con finalità medica? Le risposte a queste e altre domande in un pratico ebook pubblicato da Zadig con le notizie più recenti sul tema. Disponibile a 4,99 euro in formato Kindle ed ePub.
👩💻Riprendono giovedì 19 settembre alle ore 16 i webinar in diretta streaming di Scienza in rete: questa volta Eva Benelli incontra Marco Boscolo per discutere del suo recente saggio La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza (Eris). Il webinar si può seguire in diretta sul sito o sul canale YouTube di Scienza in rete.
🗓️ Mercoledì 11 settembre alle 17.30 a Bologna al teatro Duse Celebrando Guglielmo Marconi - L'importanza della trasmissione di segnali a distanza nella ricerca, a cura della Società italiana di Fisica. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Giovedì 12 settembre alle ore 14 a Milano alla Clinica Mangiagalli Lavoro, violenza di genere e salute della donna: l'empowerment femminile attraverso cultura e medicina, una riflessione a 360° su lavoro, violenza di genere e salute della donna: dal fenomeno della violenza economica al problema delle molestie e dei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, fino al ruolo di ambulatori medici e pronto soccorso nella prevenzione e nella prima identificazione di situazioni di violenza contro le donne. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Scade lunedì 16 settembre il termine per presentare la domanda di ammissione alla borsa di studio post dottorato di ricerca dell’ESA, Agenzia Spaziale Europea, che offre a scienziati e ingegneri all'inizio della carriera la possibilità di svolgere ricerche in diverse discipline legate alla scienza spaziale, alle applicazioni spaziali o alla tecnologia spaziale. Qui maggiori informazioni.
🗓️ Dal 3 al 5 ottobre a Novara al campus Perrone (via Perrone 18) congresso Aging in progress: dalla ricerca di base all’applicazione sul territorio, sui più importanti temi relativi all’invecchiamento, organizzato dal Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale nel contesto del Progetto di Eccellenza Aging Project. Mentre il 3 e il 4 il congresso discute a livello specialistico, il 5 ottobre l’incontro è dedicato ai cittadini. Qui maggiori informazioni.
Il caldo prima, i disastri delle piogge dopo, sono due facce ben note del cambiamento climatico, a cui dobbiamo adattarci per ridurne il potenziale distruttivo. Buon’ultima in Europa, l’Italia ha approvato per decreto il suo primo Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) il 21 dicembre 2023. Chi avesse la pazienza di sfogliarlo in cerca di un “piano”, non lo troverebbe. Il PNACC italiano, a differenza di quello britannico o francese, si dilunga nella descrizione scientifica degli impatti e degli scenari, ma arrivati al dunque di quali misure prendere, in che ordine, con quali soldi ed entro quali tempi, si vede rimandare all’istituzione “per decreto” di un Osservatorio, con un Comitato composto da una quindicina di rappresentanti ministeriali, da istituire “entro tre mesi dalla approvazione del PNACC”, vale a dire a marzo 2024. Siamo al 6 settembre 2024 e a una nostra ricerca non risulta. Come mai, ministro Pichetto Fratin?
Abbiamo dedicato un dossier al PNACC a inizio maggio, ma torneremo a parlarne presto. Dare una direzione all’adattamento non è un optional. E non c’è tempo da perdere.
Condivido in toto questo pertinente articolo ! E aggiungo : Esistono diversi organi inutili e non solo nel nostro organismo, vestigio della nostra evoluzione, che non hanno nulla a che fare con un "disegno intelligente" evolutivo perfetto ....Questi organi vestigiali sono interpretati come "relitti evolutivi" che erano funzionali negli antenati ma che non lo sono più attualmente. Da notare che la loro esistenza sarebbe difficilmente spiegabile nell'ipotesi di fissità delle specie, prova indiscutibile dell'Evoluzione.
-Nell'umano : Plica semilunare, residuo della membrana nittitante che in altri mammiferi, negli uccelli, nei rettili e negli anfibi è molto più sviluppata e può essere distesa sull'occhio, a palpebra aperta, svolgendo una funzione di protezione e lubrificazione.
• I muscoli orripilatori (erettori del pelo). Negli animali con pelo folto permettono di aumentare la capacità coibentante della pelliccia e, in certi casi, di apparire più massicci ai nemici.
• i peli folletto, ossia peli atrofizzati (che ricoprono quasi tutta la superficie del nostro corpo) che una volta formavano una folta pelliccia. Essi sono difficili da notare perché estremamente fini e non pigmentati.
• la plica semilunare della congiuntiva dell'angolo interno dell'occhio, residuo della membrana nittitante
• il coccige residuo della coda.
• l'organo vomeronasale attualmente scollegato dall'encefalo, in passato serviva ad avvertire i feromoni sprigionati da altri individui.
• tubercoli di Darwin (in una piccola percentuale della popolazione: residuo dell'articolazione grazie alla quale gli animali possono muovere e orientare i padiglioni auricolari).
• l'appendice ciecale residuo di una parte ancestrale dell’intestino.
• il gene che codifica per l'enzima L-gulonolattone ossidasi: è presente nel genoma umano e degli animali superiori ma nell'uomo e nella cavia non codifica per nessun enzima. È definito pseudogene.
• il timo che già nei due anni immediatamente successivi alla nascita inizia ad atrofizzarsi per poi completare definitivamente il processo tra i venticinque-trenta anni di vita.
• P.S. Senza dimenticare l’occhio di tutti gli vertebrati cablato alla rovescia ! Va notato che gli occhi di certi altri animali, come ad esempio gli ottopodi e calamari, sono cablati in un modo più razionale o intelligente dei nostri !....A questo punto non potremmo affermare che il « disegno intelligente » tanto osannato, non è proprio cosi intelligente quanto certi credono, e che prende acqua da tutte le parti ?
non vedo perché sia un problema. i filosofi ci giocano i credenti ci giocano rari scienziati stanno zitti per diverse convenienze-paure-timori Il volgo se lo é inventato il volgo deve dimostrarne l'esistenza .