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ovviamente mi auguro che tutto vada bene, non ci siano contaminazioni, la sperimentazione abbia successo e si facciano tutte, ma tutte le verifiche atte ad assicurare che non ci siano effetti indesiderati, mutazioni off-target o altro. Ma con i titoli andrei più cauto: per decenni gli OGM sono stati venduti come la tecnica che avrebbe permesso di ridurre l'uso di sostanze chimiche, e oggi il bilancio è che con le varietà OGM roundup ready, di grandissimo successo nel continente americano, i consumi di erbicidi sono in realtà più che decuplicati. Perchè il problema non è tanto lo strumento, la tecnica di 'evoluzione assistita' in questo caso, ma chi acquisisce la proprietà del brevetto, e a quali interessi risponde. Visto che ormai la ricerca pubblica, perfino in un ambito delicatissimo come quello che presiede alla sicurezza alimentare, è ormai solo un vaghissimo ricordo.

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Caro Damiano, avrei molti dati per farti vedere che in Italia usiamo anche sei diversi erbicidi, tra cui glifosate, per diserbare un campo di soia NON-ogm. Detto in questo modo quel vecchio tipo di Ogm ha davvero ridotto l'impiego di erbicidi, ma in quella condizione il vantaggio è limitato. E' andata decisamente meglio con la riduzione degli insetticidi sulle varietà Bt di mais e cotone. Ma qui il punto è che le paure verso gli Ogm hanno costretto Enri pubblici ed Università a cedere tutti i loro brevetti per quattro soldi ad aziende fameliche: non facciamo lo stesso errore.

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Caro Roberto, io avrei molti dati per mostrarti il contrario... ma non è che se i soldi da quattro diventano otto la situazione sia diversa. Non mi pare che il quadro delle regole sia stato modificato per aumentare il presidio pubblico sulla ricerca biotecnologica in agricoltura, nè per limitare l'insaziabile fame di brevetti esclusivi delle aziende agrotecnologiche, e gli effetti devastanti che determinano sui sistemi rurali. Poi possiamo convenire che quello degli OGM sia solo la punta di un iceberg all'interno di un food system devastato, e che ci sia una sproporzione tra la paura verso gli OGM e quella verso il rischio, di sicuro più concreto e diretto, dell'abuso di pesticidi. Ma di sicuro le monocolture di soia OGM nelle Americhe, a fronte di traguardi produttivi indiscutibili, sono il fronte più avanzato della desertificazione biologica e sociale dell'agricoltura specializzata. Se quello è il modello 'di successo' dell'applicazione delle tecniche genomiche, non devi stupirti che ci sia 'paura' verso gli OGM.

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Se hai dei dati che dimostrano l'incremento dell'uso dei pesticidi per unità di prodotto, potresti condividerlo con tutti. Sarebbe interessante vedere i tuoi dati che contrastano con quelli dell' associazione per l' agricoltura biologica statunitense, che attestano una riduzione di 503 mila tonnellate di insetticidi sulle coltivazioni By. Ma se tu hai nuovo dati, io sono sempre pronto a cambiare opinione

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Buone notizie. Finalmente si fanno dei passi avanti.

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