Trovo molto impropria la dinamica causale suggerita dall'articolo. Per assurdo, la sequenza ricorsiva potrebbe estesa tipo "e venne Hamas che fece la strage che scatenò la repressione di Israele che innescò l'alleanza araba che fece guerra a Israele che fu aiutata dalla Nato che chiese l'appoggio degli USA che vendettero le armi a tutti e il mercate di armi ci guadagnò". La realtà storica è ben altra, e assai più complessa.
"Terrorismo chiama guerra"? Siamo impazziti? La realtà è che l'espulsione di centinaia di migliaia di persone dalle loro terre, seguita da DECENNI di occupazione, ingiustizie ripetute, umiliazioni assurde, furto di risorse-- prima di tutto l'acqua e la terra-- e terrorismo quotidiano (omicidi qua e la, arresti e detenzioni arbitrarie, distruzioni di oliveti, case, memorie, vite...) ... tutto questo ha chiamato, anzi imposto, il 'terrorismo'. Probabilmente vi era solo da chiedersi quando sarebbe arrivato... E forse questo terrorismo è stato atteso e 'lasciato fare' proprio per dare a qualcuno la giustificazione di invadere Gaza. Se volevamo la pace dovevamo combattere le ingiustizie flagranti contro il popolo palestinese. Altri, e certo non i palestinesi, vogliono questa ed altre guerre.
Il peccato originale all'origine della guerra è la mancata attuazione del piano approvato dall'assemblea delle Nazione Unite nel 1947 che prevedeva la creazione di due stati indipendenti, uno arabo e l'altro ebraico, piano appoggiato sia dagli Stati Uniti che dall'Unione Sovietica. Gli ebrei approvarono il piano; gli arabi lo rifiutarono e scatenarono la prima guerra arabo-israeliana del 1948, con l'obiettivo di distruggere il neonato stato d'Israele, e persero.
Grazie del commento! Lei offre una visione dei fatti che è quella propagandata da tempo dai sionismo ma anche profondamente diversa da quella che emerge dai documenti israeliani dell'epoca (Ben-Gurion ed altri). Su moltissimi punti che si potrebbero discutere, vorrei proporne due. 1. Il piano di partizione della Palestina del 1947-- preparato da una commissione ad hoc dominata da sionisti e boicottata fin dall'inizio dai paesi arabi-- fu 'adottato' contro il volere della maggioranza della popolazione a cui doveva applicarsi, ovvero i Palestinesi. Questo piano era ingiusto ed illegale (se si entra nei dettagli della partizione, queste ingiustizie ed illegalità sono flagranti). Perchè mai i Palestinesi avrebbero dovuto supinamente accettare questo piano? 2. Il movimento sionista di Ben-Gurion & colleagues non attendeva altro che i Palestinesi rifiutassero la partizione per 'giustificare' i massacri e le espulsioni di palestinesi che facevano parte del LORO piano, quello che loro avevano preparato da anni per la creazione dello stato di Israele sulla base della pulizia etnica del territorio. Infatti i massacri e le espulsioni di Palestinesi da parte di Hagana etc. iniziarono PRIMA dell'inizio della guerra di cui lei parla (Febbraio 1948). Il 'loro' piano Dalit fu portato a compimento nel 1948 con orrendi massacri e l'espulsione ed occupazione delle terre e dei beni di centinaia di migliaia di Palestinesi. Se lei desidera entrare nei dettagli le consiglio The Ethnic Cleansing of Palestine dello storico israeliano Ilan Pappé -- disponibile in Italiano e che -- a mio avviso -- dovrebbe essere letto da chiunque voglia avere un punto di vista informato sulla situatione Palestino-Israeliana.
Resta il fatto che quella dei due stati oggi è l'unica soluzione realistica, sostenuta anche dai paesi arabi (ma non da Hamas), come l'unica in grado forse di mettere fine al conflitto permanente. Pappè, a quanto ne so, sostiene invece la soluzione dello stato unico binazionale arabo-israeliano, che allo stato attuale mi sembra pura utopia.
Credo che un punto di vista scientifico, dovendo parlare di 11/09 non possa prescindere dalla VOCE dei "Duemila ingegneri e architetti sull11/09". Infatti, la storiella del cattivo Bin Ladin è stata ampiamente smontata da questo documento. Per il resto, le conseguenze sono esattamente quelle delineate dal vostro articolo.
Trovo molto impropria la dinamica causale suggerita dall'articolo. Per assurdo, la sequenza ricorsiva potrebbe estesa tipo "e venne Hamas che fece la strage che scatenò la repressione di Israele che innescò l'alleanza araba che fece guerra a Israele che fu aiutata dalla Nato che chiese l'appoggio degli USA che vendettero le armi a tutti e il mercate di armi ci guadagnò". La realtà storica è ben altra, e assai più complessa.
"Terrorismo chiama guerra"? Siamo impazziti? La realtà è che l'espulsione di centinaia di migliaia di persone dalle loro terre, seguita da DECENNI di occupazione, ingiustizie ripetute, umiliazioni assurde, furto di risorse-- prima di tutto l'acqua e la terra-- e terrorismo quotidiano (omicidi qua e la, arresti e detenzioni arbitrarie, distruzioni di oliveti, case, memorie, vite...) ... tutto questo ha chiamato, anzi imposto, il 'terrorismo'. Probabilmente vi era solo da chiedersi quando sarebbe arrivato... E forse questo terrorismo è stato atteso e 'lasciato fare' proprio per dare a qualcuno la giustificazione di invadere Gaza. Se volevamo la pace dovevamo combattere le ingiustizie flagranti contro il popolo palestinese. Altri, e certo non i palestinesi, vogliono questa ed altre guerre.
Il peccato originale all'origine della guerra è la mancata attuazione del piano approvato dall'assemblea delle Nazione Unite nel 1947 che prevedeva la creazione di due stati indipendenti, uno arabo e l'altro ebraico, piano appoggiato sia dagli Stati Uniti che dall'Unione Sovietica. Gli ebrei approvarono il piano; gli arabi lo rifiutarono e scatenarono la prima guerra arabo-israeliana del 1948, con l'obiettivo di distruggere il neonato stato d'Israele, e persero.
Grazie del commento! Lei offre una visione dei fatti che è quella propagandata da tempo dai sionismo ma anche profondamente diversa da quella che emerge dai documenti israeliani dell'epoca (Ben-Gurion ed altri). Su moltissimi punti che si potrebbero discutere, vorrei proporne due. 1. Il piano di partizione della Palestina del 1947-- preparato da una commissione ad hoc dominata da sionisti e boicottata fin dall'inizio dai paesi arabi-- fu 'adottato' contro il volere della maggioranza della popolazione a cui doveva applicarsi, ovvero i Palestinesi. Questo piano era ingiusto ed illegale (se si entra nei dettagli della partizione, queste ingiustizie ed illegalità sono flagranti). Perchè mai i Palestinesi avrebbero dovuto supinamente accettare questo piano? 2. Il movimento sionista di Ben-Gurion & colleagues non attendeva altro che i Palestinesi rifiutassero la partizione per 'giustificare' i massacri e le espulsioni di palestinesi che facevano parte del LORO piano, quello che loro avevano preparato da anni per la creazione dello stato di Israele sulla base della pulizia etnica del territorio. Infatti i massacri e le espulsioni di Palestinesi da parte di Hagana etc. iniziarono PRIMA dell'inizio della guerra di cui lei parla (Febbraio 1948). Il 'loro' piano Dalit fu portato a compimento nel 1948 con orrendi massacri e l'espulsione ed occupazione delle terre e dei beni di centinaia di migliaia di Palestinesi. Se lei desidera entrare nei dettagli le consiglio The Ethnic Cleansing of Palestine dello storico israeliano Ilan Pappé -- disponibile in Italiano e che -- a mio avviso -- dovrebbe essere letto da chiunque voglia avere un punto di vista informato sulla situatione Palestino-Israeliana.
Resta il fatto che quella dei due stati oggi è l'unica soluzione realistica, sostenuta anche dai paesi arabi (ma non da Hamas), come l'unica in grado forse di mettere fine al conflitto permanente. Pappè, a quanto ne so, sostiene invece la soluzione dello stato unico binazionale arabo-israeliano, che allo stato attuale mi sembra pura utopia.
Credo che un punto di vista scientifico, dovendo parlare di 11/09 non possa prescindere dalla VOCE dei "Duemila ingegneri e architetti sull11/09". Infatti, la storiella del cattivo Bin Ladin è stata ampiamente smontata da questo documento. Per il resto, le conseguenze sono esattamente quelle delineate dal vostro articolo.
Vi saluto e vi auguro buon lavoro
Enrico Masala